L’eccezionale ondata d’incendi che da mesi sta devastando l’Australia ha già colpito diverse regioni vitivinicole: nel Queensland, nel New South Wales (NSW), nel South Australia e nello stato di Victoria. I danni effettivi al settore vino sono ancora difficilmente calcolabili e ci vorranno mesi per farne il bilancio, anche perché, se è facile costatare il fatto che un vigneto o una cantina siano andati persi, non lo è altrettanto stabilire quanto incideranno sulla prossima produzione il calore e i fumi generati dai roghi, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui si avvicina la vendemmia; ai costi di ricostruzione delle aziende e di reimpianto dei vigneti persi saranno poi da aggiungere, come sempre in questi casi, le perdite date dalla mancata produzione negli anni in cui le nuove viti sono improduttive, oltre a quelli legati a un prevedibile calo del turismo nei prossimi mesi. Nel frattempo, negli ultimi giorni alcuni dei più importanti enti del comparto – Wine Australia, Australian Grape & Wine, e l’Australian Wine Research Institute – si sono riuniti, sostenuti dal governo federale, per organizzare e coordinare un piano di sostegno ai viticoltori. Assemblee e incontri sono stati organizzati a questo proposito anche dal Wine Grape Council of SA e dalla South Australian Wine Industry Association per offrire supporto ad Adelaide Hills, la regione vitivinicola dove si registrano al momento i maggiori danni. In una situazione tragica a livello nazionale, con almeno 5 milioni di ettari di territorio bruciati, 26 vittime già accertate e duemila abitazioni distrutte (questi sono sommariamente i dati che si leggono nelle agenzie e sulla stampa internazionale), i danni al settore vino – pur gravi – devono però essere contestualizzati. Un importante invito in questo senso è arrivato il 7 gennaio dal ceo di Wine Australia, Andreas Clark che ha ricordato che l’Australia è un paese molto grande, in cui la produzione di vino è diffusa. Se quindi non devono essere sottovalutate e nemmeno minimizzate le perdite umane, un’analisi delle mappe degli incendi suggerisce che rientrano nelle zone colpite da fuoco circa 1500 ettari di vigneto e se anche tutta questa superficie produttiva fosse stata danneggiata – e non lo è stata completamente – si tratterebbe del solo 1% di tutta la superficie vitata australiana.
FEB