L’affinamento del vino è un processo cruciale in enologia, in cui la gestione accurata delle condizioni ambientali è fondamentale. Il controllo e il mantenimento di condizioni ambientali costanti e ottimali all’interno dei locali di affinamento è infatti essenziale quando si cerca non solo di produrre vini di alta qualità, con precise caratteristiche sensoriali, ma anche quando l’obiettivo è ottimizzare l’uso delle risorse energetiche come, ad esempio, il riscaldamento o il raffreddamento gestiti in modo più efficiente, riducendo al contempo anche i costi operativi, a tutto vantaggio della sostenibilità complessiva delle produzioni.
In proposito, su Il Corriere Vinicolo n.17/2024, è pubblicata – a cura di Roberto Beghi, Gianni Scorrano e Valentina Giovenzana – la sintesi di una ricerca svolta presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, Territorio, Agroenergia (DISAA) dell’Università degli Studi di Milano. Scopo dello studio è stato l’analisi dell’efficacia dell’uso di reti di sensori IoT (Internet of Things : Internet delle cose) che consentono il monitoraggio dettagliato delle variabili ambientali e come il loro utilizzo possa fornire un aiuto concreto nel minimizzare le perdite sia di prodotto che economiche. Tra le più importanti conclusioni è emerso che l’applicazione delle soluzioni tecnologiche IoT per il monitoraggio di dettaglio degli ambienti è vantaggiosa in particolare nell’individuazione delle specifiche problematiche e nella proposizione di soluzioni tecniche efficaci.