Ha avuto luogo ieri il Milano Wine Business Forum, un momento di incontro e confronto tra le personalità di spicco del settore del vino. Le sintesi dei dibattiti sono state raccolte in un documento ufficiale che, in serata, è stato consegnato al Ministro Gian Marco Centinaio per condividere con Lui esigenze e urgenze di uno dei comparti più rilevanti per l’economia del Paese.
Presenti anche i rappresentanti delle aziende associate a Unione Italiana Vini, che, in attesa dell’evento di venerdì 12 ottobre, durante il quale sarà festeggiato il novantesimo anno del Corriere Vinicolo, non hanno voluto mancare l’importante appuntamento.
Di seguito, le osservazioni consegnate al Ministro:
Tavolo Internazionalizzazione
– Individuazione di un sistema di Governance e di strategia internazionale del vino italiano: creazione di un soggetto unico e strategico per la promozione del vino italiano all’estero.
– Ottimizzazione dei meccanismi di proiezione internazionale: il turismo è un grande volano di affermazione del made in Italy.
– Posizionamento dell’immagine e della reputazione del Brand vino Italia: la creazione di un’identità può portare ad un accrescimento del valore del prodotto, con un aumento della spesa in prodotti italiani.
– Creazione di strutture atte al potenziamento delle competenze trasversali: cultura, formazione, comunicazione e innovazione, sono fattori chiave sia per operatori di settore che per consumatori.
Tavolo Finanza e Credito
– Esigenza di una innovazione normativa che affronti il tema del “magazzino” agevolando strumenti come la cartolarizzazione.
– Facilitare soluzioni come “Elite Wine Basket Bound” con forme di agevolazioni per le emissioni collettive.
– Innovare il ruolo dei consorzi di tutela come strumenti di internazionalizzazione ai quali associare forme di finanziamento per l’export.
– Consentire, attraverso le necessarie innovazioni nelle direttive per gli investimenti dei fondi pensione e degli enti previdenziali, di dare priorità all’economia reale attraverso gli investitori istituzionali utilizzanti la normativa sui PIR.
Tavolo Commercio e Legislazione
– L’Italia è una piattaforma che attrae turismo e il vino è uno degli asset da valorizzare per sviluppare business.
– Sfruttare le potenzialità dell’Unione Europea come primo mercato di riferimento per il mercato italiano.
– Creazione di una franchigia per la vendita e l’acquisto di un numero ridotto di bottiglie – anche online – solvendo l’eventuale accisa nel paese membro di spedizione.
– Snellimento dei flussi di logistica e trasporto per le piccole spedizioni attraverso la semplificazione dei processi.
Tavolo Innovazione
– Supporto economico anche attraverso tecnicismi e sgravi fiscali per strutturare un modello di comunicazione nel “sistema Italia”, un supporto attivo per dare più valore alla territorialità e per creare un triangolo territorio-vino-turismo.
– Investire su formazione degli operatori di settore, anche attraverso la regolamentazione dei percorsi formativi e incentivare la ricerca applicata facendo sistema con l’Università.
– Supportare il progetto di digitalizzazione delle aziende produttrici.
– Ridurre la distanza tra produttore e consumatore grazie ad un utilizzo dell’innovazione tecnologica che crea una nuova piazza virtuale dove produttori e consumatori possono incrociare domanda – offerta.
Tavolo Comunicazione
– Programma di educazione degli alunni della scuola dell’obbligo sulla cultura e la storia del vino.
– Promuovere l’istituzione di un ministero per la tutela del Made in Italy, dal vino al cibo, alla moda.
– Fondi per programmi di comunicazione all’estero, continuando i programmi già avviati in Stati Uniti, Cina e Giappone. Con interventi mirati e obiettivi chiari.
– Raccolta mondiale di informazione per decidere in quali Stati Investire (Big Data), i dati andranno poi messi in Rete, a disposizione delle aziende.
– Incentivi per la promozione facendo arrivare in Italia giornalisti e opinion maker per formarli sul vino italiano, e incentivi per permettere alle aziende di assumere giovani leve della comunicazione per aumentare la presenza in Rete e sui social media.