Tempi strettissimi, un mese e qualche giorno, per la designazione degli enti che dovranno svolgere i controlli per le Igp, dopo l’emanazione del decreto che ha dato formale cornice giridica anche a questa tipologia. L’allarme lo ha lanciato il ministero stesso, con una circolare inviata alle Regioni in cui si evidenzia la necessità che le amministrazioni individuino le strutture che saranno incaricate di vigilare sulla produzione. A oggi, riferiscono i vertici della direzione generale deputata, solo una piccolissima quota di vini Igp è a posto, con incarico già affidato ai consorzi con i requisiti in regola. La legge infatti prevede che siano i consorzi con rappresentatività adeguata, pari al 66% della produzione certificata, a indicare la struttura di controllo, ma in caso la rappresentatività non sia raggiunta, la palla passa ai produttori, la cui quota di rappresentatività scende a un 51%. In caso non si arrivi neanche a questa soglia, la palla passa alle Regioni.
Ma è in tutto questo rincorrere alla ricerca di soglie utili che si sta perdendo tempo, per cui il rischio è che alla fine si arrivi al fatidico 31 luglio con tutti i piani di controllo da fare, cosa inammissibile con la campagna vendemmiale alle porte.
Il problema si acuisce poi per quelle Igt interprovinciali o regionali o addirittura interregionali, dove si va da un estremo all’altro: da un lato si devono mettere d’accordo enti di certificazione che operano sullo stesso territorio (il caso dell’Igt Toscana o Veneto), che in teoria possono subappaltarsi l’incarico; dall’altro il problema è che per cercare la struttura incaricata regioni o province litighino, considerato che sono in corsa anche le Camere di commercio, per le quali una circolare dello Sviluppo economico amplia la competenza fuori del ristretto ambito provinciale.
Insomma, un ginepraio, che deve trovare soluzione assolutamente, pena il caos. Ma stando a quanto afferma il ministero, al caos non si arriverà, perchè è già sul tavolo l’ipotesi estrema dell’assegnazione dell’incarico d’ufficio.
In allegato la circolare dell’Icqrf, a firma Laura La Torre
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