E’ un mercato in decisa crescita quello ucraino, e che progressivamente ha allargato la lista dei fornitori, un tempo ristretta a Georgia e Moldova, che solo dieci anni fa rappresentavano circa il 90% delle forniture di vino.
Oggi, la platea dei supplier si è decisamente ampliata, di pari passo con le aumentate richieste di vino e quindi l’aumento dei consumi. Solo il segmento bottiglia vale oggi 70 milioni di dollari di fatturato, con una quota di circa il 70% sul totale.
A livello di fornitori, se la Georgia continua a essere il primo partner commerciale per l’Ucraina, con circa 20 milioni di dollari di export, mentre la Moldova ha visto un pesante calo delle forniture, scese nel giro di quattro anni da 20 a 8 milioni di dollari, per Italia e Francia le cose stanno andando abbastanza bene. Anzi, proprio il nostro Paese ha sperimentato un’impennata considerevole delle richieste, passate nel giro di un decennio da poche centinaia di migliaia di dollari alla bella cifra di 14 milioni, con il sorpasso consumato ai danni dei cugini d’Oltralpe nel 2011.
In forte crescita anche il Cile, ormai a un soffio dalla Moldova, così come le forniture spagnole, che nel triennio 2009/11 sono più che triplicate.
Sul mercato ucraino sono comunque presenti tutti i maggiori Paesi esportatori: Germania, Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, tutti accomunati da performance in grande crescita nell’ultimo triennio.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Dogane ucraine
Nella sezione Statistiche i dati di dettaglio e le esportazioni italiane per tipologia di prodotto.
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