Da sempre, la gran parte delle attrezzature agricole derivano dal trattore per via meccanica la potenza necessaria per il loro funzionamento; da alcuni decenni, l’opzione idraulica si è progressivamente diffusa, anche in sostituzione di quella meccanica, grazie alla versatilità con la quale è possibile trasmettere il moto degli organi lavoranti.
Ormai da qualche anno però, una nuova soluzione si sta velocemente affermando, con ottime prospettive future, ed è l’azionamento elettrico di potenza, grazie ai superiori livelli di efficienza degli attuatori, e di affidabilità dei loro controller elettronici, anche in condizioni operative a volte molto difficili, come possono essere quelle agricole. A ciò si aggiunge il fatto che la crescente sensibilità verso le tematiche ambientali e l’introduzione di normative antinquinamento sempre più stringenti in tema di emissioni inquinanti dei motori endotermici stanno altresì orientando i costruttori a proporre macchine ad azionamento elettrico, tra l’altro con un ricorso sempre più frequente alla robotizzazione
Se ne parla su Il Corriere Vinicolo 34 Vite, in un servizio a cura di Domenico Pessina e Davide Facchinetti del DiSAA, il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, Territorio, Agroenergia dell’Università degli Studi di Milano.
Presentata anche una panoramica sulle più recenti evoluzioni delle attrezzature elettriche per la viticoltura, a partire di trattori full-electric.