Il prossimo 7 luglio, a Roma. Interverranno la ministra Bellanova, il sottosegretario Di Stefano e l’europarlamentare De Castro
Le nuove misure del governo, il rilancio dell’export e il riposizionamento dei vini italiani sui mercati internazionali saranno i temi al centro del dibattito nella prossima Assemblea Generale dall’Unione Italiana Vini convocata il 7 luglio. Una conferenza on line alla quale interverranno la ministra alle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, il sottosegretario agli Affari esteri Manlio Di Stefano e l’europarlamentare Paolo De Castro, vice presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo.
Con la ministra si farà il punto sull’agenda politica del Dicastero riferita al settore dopo le misure della distillazione di crisi e vendemmia verde guardando all’autunno e al piano per la ripartenza dell’economia vitivinicola nazionale. A questo si aggiungerà una riflessione sul tanto atteso decreto sullo standard unico della sostenibilità e sull’auspicato incremento delle risorse previste per la misura promozione dell’Ocm vino nel prossimo triennio da 100 a 150 milioni di euro.
Il Patto per l’export con i suoi assi portanti e obiettivi, saranno, invece, discussi col sottosegretario Di Stefano. Un piano ambizioso, mirato al rilancio del “Made in Italy” nel mondo, che si occuperà di sostenere e promuovere, tra gli altri, il settore agroalimentare e quindi il comparto vitivinicolo.
Di Pac e politiche europee a supporto della filiera vitivinicola si parlerà con l’europarlamentare Paolo De Castro prestando un occhio di riguardo al tema delle risorse finanziarie e del loro utilizzo e al tema dell’implementazione degli accordi di libero scambio considerato il rischio di possibili nuovi e ulteriori dazi imposti dagli Stati Uniti e le conseguenze di una eventuale “hard Brexit”. Minacce che sembrano sempre più vicine. Da un lato, infatti, oltre l’avvio della procedura sulla web tax che vede nel mirino degli Usa anche l’Italia, è stata pubblicata la nuova consultazione pubblica di USTR (che scadrà il 26 luglio p.v.) sul prossimo “ciclo di carosello” nell’ambito dell’indagine Airbus e delle tariffe in vigore da ottobre e rinnovate a febbraio che vede nuovamente il vino italiano inserito nella lista dei prodotti da eventualmente includere nei dazi che il governo americano potrà applicare a partire da metà agosto.
Dall’altro, sul fronte Brexit, con la comunicazione ufficiale inviata lo scorso 15 giugno alla Commissione Europea, UK ha formalizzato che non accetterà, né chiederà l’estensione del periodo di transizione. I negoziati, dunque, dovranno concludersi entro il 31.12.2020, anche in caso di mancato accordo tra le parti.
“L’incremento delle risorse promozione dell’Ocm per il prossimo triennio e il varo del novo standard unico della sostenibilità – ha sottolineato Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini – vanno nella stessa direzione di rafforzare la competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali. Il primo offrendo una sponda di supporto finanziario massiccio agli investimenti delle imprese e, il secondo altrettanto importante, creando una nuova leva competitiva dei vini italiani su un tema, la produzione sostenibile, che oggi è diventato “alta sensibilità” nel consumatore mondiale. Ci attendiamo dalla ministra impegni precisi in tal senso”.