Un team di ricercatori dell’Okanagan Campus dell’università canadese del British Columbia (UBC) ha sviluppato e proposto una strategia preventiva che mira a proteggere i grappoli dai fenoli volatili (volatile phenols – VPs) che si sprigionano dalla combustione del legno: si tratta di quei composti aromatizzanti capaci di contaminare le uve in fase di maturazione quando sottoposte al fumo degli incendi boschivi e di causare quindi quei difetti nel vino generalmente descritti come Smoke Taint. I recenti incendi in Australia, e quelli che da anni investono la California, si sono rivelati particolarmente impattanti sull’industria vitivinicola. I risultati della ricerca sono stati pubblicati in un articolo, Development and Evaluation of a Vineyard-Based Strategy To Mitigate Smoke-Taint in Wine Grapes, pubblicato a dicembre 2019 sul Journal of Agricultural and Food Chemistry. Sottoponendo a fumo simulato i grappoli in fase di maturazione, i ricercatori hanno testato l’efficacia quale barriera alla contaminazione da questi polifenoli volatili di alcuni spray agricoli in commercio. I risultati suggeriscono un’efficacia in questo senso di alcuni prodotti di contrasto agli agenti patogeni fungini e di uno spray normalmente utilizzato per prevenire il cracking nelle ciliegie, se applicato una settimana prima dell’esposizione al fumo a una o due settimane dopo l’invaiatura.
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