Il 7 novembre si è riunita il Assemblea a Roma, WiDEN, la più rappresentativa associazione europea di distillerie vitivinicole. I rappresentanti di distillerie di 5 diversi Paesi comunitari (Italia, Francia, Portogallo, Spagna e Ungheria) hanno dibattuto sui temi caldi del settore e analizzato l’andamento del mercato.
“Quest’anno le vendemmie sono andate bene in tutti i Paesi europei – afferma Marco Bertagni, AD di Bertagni Consulting e direttore di WiDEN – e quindi c’è maggior disponibilità di vino per distillare e a prezzi inferiori rispetto allo scorso anno. Il problema è che non c’è chiarezza nelle definizioni di acquavite vinicola e distillato vinicolo o da sottoprodotti e queste maglie larghe favoriscono la circolazione di alcoli di dubbia origine e di altrettanto dubbia destinazione”.
“Un’azione deliberata in Assemblea – prosegue Bertagni – è di chiedere alla Commissione Europea l’esatto significato e le caratteristiche organolettiche della cosiddetta “Aguardente de origem viticola” che da luglio di quest’anno si può aggiungere al vino Porto, laddove in precedenza era solo consentito utilizzare acquavite di vino”.
L’Assemblea ha altresì deciso – quanto meno per quest’anno – di non chiedere alcuna modifica alla definizione comunitaria di Brandy.
“Un altro argomento importante – segnala Bertagni – ,è la messa in commercio da parte di alcune aziende spagnole produttrici di Brandy di bevande alcoliche simili al Brandy, venduti negli stessi scaffali, con presentazione quasi sovrapponibile esteticamente a quella dei Brandy, ma che Brandy non sono perché non rispettano nessuna o solo alcune delle condizioni di produzione (origine vinica, gradazione etc). In questi casi, le aziende cannibalizzano i propri prodotti (e questo sarebbe il male minore) ma erodono anche quote importanti ai produttori di acquavite di vino fresca e invecchiata, utilizzando politiche commerciali fraudolente e che ingannano in maniera palese il consumatore”.
“Una delle aziende spagnole produttrici di simil-Brandy – ricorda Bertagni – è stata già oggetto di un’indagine internazionale da noi coordinata come Bertagni Consulting srl, in quanto produttrice di simil-Sambuca. Recentemente in Italia e nel Regno Unito alcune di queste bevande colorate chiamate impropriamente Sambuca sono state sequestrate dal mercato proprio perché ingannevoli nei riguardi del consumatore che – Regolamento 110-2008 alla mano – si attendeva Sambuche trasparenti. E’ un precedente incoraggiante per l’iniziativa che WiDEN intende intraprendere contro i simil-Brandy”.
“L’Assemblea – conclude Bertagni – si è poi occupata di altri temi strategici per il settore dal Regolamento sull’OCM unica (si spera che le distillerie vinicole possano usufruire di sostegni agli investimenti), ma nel frattempo incassiamo positivamente la conferma degli aiuti alle prestazioni viniche e la possibile apertura di distillazioni di crisi, agli utilizzi industriali a quelli fuel dell’alcol vitivinicolo (in Francia c’è un progetto della Scania per autobus alimentati a alcol vinico al 95%)”.
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