L’accordo appena firmato col Consorzio del Prosecco Doc rappresenta un passo importante nello sviluppo dei rapporti tra Italia e Russia sul fronte della cultura” – questo il commmento a caldo del direttore del museo Ermitage Michail Piotrovsky subito dopo la firma del protocollo d’intesa che venerdì scorso ha eletto il Prosecco vin d’honneur del celebre Museo per i prossimi cinque anni. “Il vino fa parte della cultura di un territorio – prosegue Piotrovsky. Il Prosecco, che viene dall’Italia, trasmette la percezione: vino uguale cultura. Bisogna diffondere di piu questo aspetto del vino come espressione di un territorio, di un popolo, di una cultura. Abbiamo in programma molti eventi che rientrano nel protocollo appena firmato quindi il Prosecco costituisce un’ ottimo pretesto per approfondire i rapporti culturali favorendo gli scambi tra i nostri due paesi”.
Il presidente della Doc Prosecco Stefano Zanette, a margine della conferenza stampa post evento, commenta: “Già da subito i primi risultati in termini di business:. Le richieste avanzate annunciano cifre da capogiro. Si chiedono forniture a partire da 500.000 bottiglie. Il Prosecco doc possiede la massa critica e i suoi produttori si dicono pronti a soddisfare richieste anche superiori”.
“Custodendo capolavori provenienti da tutto il mondo, il Museo Ermitage è a tutti gli effetti una realtà enciclopedica tanto quanto il Prosecco è un eccellenza internazionale. Per questo l’accordo risulta perfetto”. Così il direttore Michail Piotrovsky, rivolgendosi ai numerosi ospiti invitati per l’occasione, tra i quali la più qualificata stampa di S. Pietroburgo, il Console d’Italia Luigi Estero, l’Ambasciatore Unesco Ino Mircovich e perfino la vice Ministra russa alla Giustizia, Piotrovsky ha aggiunto ” il fatto che tale accordo coincida con i 250 anni dalla fondazione del nostro Museo, evento per noi importantissimo, lo rende ancora più significativo”.
“Considero questo accordo una grande operazione di immagine per il Made in Italy, e una efficace operazione di marketing territoriale – dichiara soddisfatto il presidente del Consorzio di tutela della doc Prosecco Stefano Zanette. “Non abbiamo considerato solo il vino. Alla cena d’onore organizzata nell’ambito del programma di visita, hanno preso parte varie personalità del mondo culturale, imprenditoriale e istituzionale di San Pietroburgo. Ci siamo avvalsi della professionalità di Giovanni Ciresa, chef stellato particolarmente attento ai prodotti del territorio, incaricandolo di presentare al meglio le molte eccellenze del Veneto e del Friuli Venezia Giulia come espressioni culturali e turistiche del territorio. E i progetti culturali contemplati dal protocollo ci permetteranno di avviare numerose iniziative in ambito culturale, nella sua accezione più ampia”.
La Russia è un grande Paese (basti pensare ai suoi 9 fusi orari), che affonda le radici in Europa ma si sviluppa verso l’Asia. Dispone di enormi potenzialità e di una gran voglia di crescere. La sua capitale, Mosca, dista solo 3 ore di volo da Treviso; la nostra cultura, italiana e veneta in particolare, forse è ancora più vicina. Il popolo russo è da secoli affascinato dall’Italia per molti suoi aspetti: la cucina, i vini, la moda, la musica, l’arte. Non a caso all’Ermitage la sezione italiana, e specificatamente veneta, è tra le più imponenti e annovera opere dei nostri piu illustri e geniali artisti come Leonardo da Vinci, Raffaello, Michelangelo solo per citarne alcuni. Mentre i capolavori veneti spaziano dal Tiziano al Canova, dal Tintoretto al Cima da Conegliano, includendone molti altri. Autori che hanno arricchito significativamente la collezione voluta dagli Zar. Tutte opere regolarmente acquistate, fa presente con orgoglio qualsiasi impiegato del celebre museo. Caterina la Grande, che 250 anni fa pose la prima pietra del Museo, fu sincera estimatrice degli artisti veneti, in particolare del Canova al quale commissionò svariati capolavori.
Tutti gli ospiti di Piotrovsky da oggi potranno brindare con un calice di “AmbasciatorProsecco” come lo ha definito il gastronauta Davide Paolini anche lui parte della delegazione. Solo per dare un’idea, il Museo Statale Ermitage dispone di 450 sale espositive, circa 3 milioni di opere visitabili percorrendo 24 km di corridoi. Questi sono i numeri che lo piazzano tra i primi posti, se non al vertice, per grandezza e ricchezza di opere, tra tutti i musei del mondo.
Alcuni dati della Doc Prosecco
Da Treviso a Trieste. Questa la dimensione della più grande Doc italiana: due Regioni distribuite in 9 provincie per una estensione massima di impianti a Glera, di 20.000 ettari complessivi. Di questi, 16.500 ettari riservati al Veneto, 3.500 ettari al Friuli Venezia Giulia.
Dal 2009 al 2012 la produzione complessiva di Prosecco è aumentata del 85,9%.
Non tutti i 20.000 ettari a disposizione sono attualmente a pieno regime; per arrivare alla produzione massima si deve attendere la vendemmmia 2015. Si stima che si arriverà a circa 400 milioni di bottiglie.
La produzione della vendemmia 2013 si considera pari a 260 milioni di bottiglie contro le 230 della vendemmia 2012. Il 72% delle uve Glera destinate a Prosecco vengono prodotte nella sola provincia di Treviso. Per ora il FVG raggiunge il 20% della produzione totale, la parte restante (circa 8%) va distribuita nelle altre province venete.
La Russia è un paese nel quale gli scambi commerciali internazionali sono ancora piuttosto difficili, le regole non sempre chiare, la promozione di alcolici quasi impossibile.
In tale contesto la dimensione del Prosecco è ancora in embrione. Rimane molto da fare. I dati sono poco chiari a causa di alcune zone grigie nelle frontiere russe, tuttavia un dato è certo: complessivamente, dal 2009 ad oggi, le importazioni di Prosecco sono aumentate del 12%. Il trend positivo è in linea con i dati che il Prosecco attualmente sta registrando in tutto il mondo: nel primo semestre 2013 registra un ragguardevole + 14%, dato in netta controtendenza rispetto ai competitor internazionali.
Sempre analizzando il primo semestre 2013 rispetto al 2012:
– si conferma sostanzialmente stabile al primo posto la Germania con circa un terzo del mercato destinato all’export
– al secondo posto ancora il Regno Unito con un performante + 56,8%
– al terzo posto con una quota pari al 16,4 % dell’export ancora gli Usa con un performante + 18,4
– significativo il +242 % della Cina
– Australia + 188%
– Brasile + 29%
– Giappone al decimo posto con un buon +18%
– In generale si nota un trend positivo in tutti paesi del nord est Europa, a titolo di esempio la Norvegia, con + 88%
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