La crescita della spumantistica – l’unica e vera nell’export italiano di vino a giugno – è ascrivibile a una sola categoria, quella dei Dop, dove è rubricato il Prosecco: +31% i valori, quasi +40% i volumi, maturati anche da un alleggerimento sui listini del 5%, a 3,66 euro al litro. Male le cose per l’Asti, in caduta a volume e valore, nonostante un -4% sui prezzi. Male anche il comparto Igp, dove i prezzi hanno subito un taglio del 14% da un anno all’altro, mentre in progressione sono i varietali e – anche se in misura più ridotta – gli spumanti comuni.
Sulle destinazioni, se leggiamo le tabelle in chiave Prosecco, non possiamo non rimanere stupiti nel vedere le doppie cifre che si riconfermano mese dopo mese su UK e Usa, anche se – come detto per la categoria nel suo insieme – i listini continuano a dare segni di cedimento: -7% a Londra, -5% in America. Male le cose sul mercato tedesco, dove la caduta a volume si aggira attorno al 20% (ma comunque in miglioramento rispetto ai dati di marzo). Stabile la Svizzera e confermata la clamorosa ascesa del mercato austriaco, divenuto quinta destinazione a volume e valore. Buonissimo l’andamento delle spedizioni nel resto del continente europeo (Russia, Olanda e Francia escluse) e in Giappone, anche se i prezzi cedono il 10%. Prosegue la luna di miele delle bollicine italiane in Cina.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istat. Ai sensi delle normative che regolano l’editoria, le tabelle sono riproducibili previa citazione con link diretto a questo articolo
Devi essere connesso per inviare un commento.