Il Copa-Cogeca ha reso note, in una conferenza stampa tenutasi venerdì scorso a Bruxelles, le sue più recenti stime sulla vendemmia 2014 dell’UE-28.
Previsto un importante calo di produzione, rispetto allo scorso anno, stimato nella misura del 9,9%. Questo dato conferma – secondo lo stesso ente – la necessità di regolamentare gli impianti di vite al fine di ridurre l’estrema volatilità presente nel settore vitivinicolo.
Intervenendo alla conferenza stampa, Thierry Coste, presidente del gruppo di lavoro “Vino” del Copa-Cogeca ha dichiarato:“Quest’anno, la vendemmia è stimata intorno ai 157,7 milioni di ettolitri […] Per via delle diverse condizioni vegetative nelle zone viticole, la qualità dell’uva non è stata omogenea, a volte persino nella stessa regione. I dati degli ultimi tre anni indicano, inoltre, vendemmie molto variabili, fenomeno legato direttamente a condizioni climatiche variabili, come la siccità e le inondazioni. Ciò conferma la necessità di regolamentare gli impianti
per tutti i tipi di vino al fine di mantenere un equilibrio in seno al settore vitivinicolo. Il nuovo regime di autorizzazioni per gli impianti di viti va nella direzione di un modello europeo per la viticoltura, permettendo il mantenimento dell’agricoltura familiare e garantendo contemporaneamente un settore dinamico”.
Il presidente Coste ha inoltre posto l’attenzione sulle scorte di vino europee: gli stock sono minori rispetto a quelli dello scorso anno e vi sarà quindi meno vino a disposizione; i prezzi, di conseguenza, dovrebbero o rimanere stabili o eventualmente aumentare in alcune zone dell’Unione.
Il Segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen, invece, dopo aver sottolineato il ruolo chiave dell’UE nel mercato mondiale del vino ha dichiarato: “Per poter mantenere la sua importanza economica (dell’Europa del vino ndr) è necessario difendere gli interessi dei viticoltori nei prossimi negoziati commerciali bilaterali con gli Stati Uniti, la Cina, il Sudafrica e il Giappone e garantire che il sistema europeo delle indicazioni geografiche (IG), che protegge i prodotti europei di qualità dalle imitazioni, sia riconosciuto. Chiediamo inoltre la protezione su internet. Il libero utilizzo dei nomi di dominio come “.vin” o “.wine” potrebbe condurre a un abuso del sistema europeo delle IG e potrebbe indurre in errore i consumatori in merito al prodotto. Di conseguenza esortiamo la Presidenza italiana ad agire e proteggere le specialità regionali e i prodotti di qualità coperti da IG durante i negoziati con l’ICANN, la società americana incaricata di assegnare i nuovi nomi di dominio”.
FEB
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