di Sara Valitutto
“Il nostro antagonista è il mondo, non il nostro vicino di vallata” così esordisce il presidente del Consorzio di Tutela vino Valpolicella Christian Marchesini durante il resoconto dei 2 anni di attività dall’istituzione dell’Erga Omnes (Decreto lgs n.61 del 2010 approvato all’unanimità dall’assemblea del Consorzio il 28 luglio 2012).
La norma, nello specifico tratta l’estensione delle funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi relativi alla denominazione, nei confronti di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo della DO/IG, anche se non soci del Consorzio, “qualora quest’ultimo rappresenti almeno il 40% dei viticoltori ed almeno il 66% della produzione certificata” – così come spiega Emilio Gatto della ex Direzione Generale per la Promozione della Qualità Agroalimentare del Mipaaf. “Queste funzioni – prosegue Gatto – riguardano l’attuazione delle politiche di Governo dell’offerta finalizzate a salvaguardare e migliorare la qualità dei prodotti DOP/IGP, l’organizzazione e il coordinamento delle attività di tutte le categorie interessate alla produzione e alla commercializzazione della DOP/IGP, la tutela legale degli interessi e dei diritti dei produttori e le azioni di vigilanza sul mercato e non ultime la tutela e la salvaguardia della denominazione da espletare prevalentemente nella fase del commercio.”
Operazione quest’ultima il cui coordinamento è affidato ad un organo ministeriale come spiega Oreste Gerini dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF). “Frode sta per contraffazione, falsificazione, sofisticazione, adulterato che oggigiorno si rispecchiano soprattutto in fenomeni come l’italian sounding valutato 50 miliardi di euro e del commercio elettronico. A tal proposito l’ICQRF, in collaborazione con l’AIGC, il 7 maggio scorso ha siglato con eBay un innovativo protocollo di collaborazione finalizzato ad eliminare le inserzioni pubblicitarie illecitamente evocative delle produzioni DOP ed IGP Italiane”.
“Sebbene possa essere più oneroso, il nostro sistema di certificazione – prosegue Gerini – è il più sicuro ed è riconosciuto anche dalla Commissione europea. Nel medio e lungo periodo è importante che il nostro metodo vada ben oltre i requisiti minimi richiesti dall’Europa affinché le nostre denominazioni ci guadagnino in termini di credibilità internazionale”.
Negli ultimi due anni di attività l’ICQRF è passato dalle 30 verifiche ispettive che riguardavano un unico programma di vigilanza all’approvazione nel 2014 di 92 programmi di vigilanza con 2151 verifiche programmate.
Estendendo la propria rappresentatività il Consorzio si assume delle responsabilità nei confronti di tutti i membri della denominazione e del ministero sottoponendosi ad un circuito di verifiche e relazioni annuali sui costi sostenuti per tutte le denominazioni e per i servizi messi a disposizione, infine, come specifica ancora una volta Emilio Gatto “la funzionalità dell’erga omnes è quello di favorire l’interprofessionalità del consorzio, che si confronta con un mondo esterno di relazioni e concorrenza”. Proprio l’interprofessionalità è il requisito fondamentale per l’istituzione 4 anni anni fa a livello ministeriale dell’ Erga Omnes, ovvero di una forma normativa comunitaria influenzata dalla normativa francese (derivante dal codice rurale) in cui si associano tutti i membri di una stessa filiera che rappresentano l’associazione interprofessionale. “L’adesione al consorzio avviene su base volontaria – spiega l’avvocato Stefano Dindo, Vice Presidente dell’Unione Giuristi della Vite e del Vino nonché legale del consorzio – pertanto possono esserci soggetti fruitori delle denominazioni tutelate che restano all’esterno dell’organizzazione consortile. Dal momento che questi soggetti fruiscono comunque, sia pure indirettamente, delle attività del consorzio, devono partecipare ai costi, come ha stabilito il Legislatore (art.1 comma 5 del decreto del 16 dicembre 2010) dettando anche criteri di massima per la ripartizione dei contributi”.
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