La diminuzione di produzione causata dalla scarsa vendemmia 2014 e il calo delle esportazioni dello scorso anno hanno portato a una diminuzione del 10,3% circa delle scorte cilene di vino. Lo si evince dal report “Existencia de Vinos” pubblicato pochi giorni orsono dal cileno Servicio Agrícola y Ganadero (SAG). Al 31 dicembre dunque erano presenti nelle cantine circa 10,6 milioni di ettolitri di vino. Ci si trova dunque in una situazione particolarmente diversa da quella dello scorso anno quando i dati del 31 dicembre 2013 disegnavano una situazione di overstock (ne avevamo parlato qui).
Le dichiarazioni di giacenza sono raccolte in Cile attraverso un sistema elettronico del SAG.
L’85% del vino oggi a magazzino è a Denominazione di Origine (9,097 milioni di ettolitri circa); l’11,4% (cioè circa 1,2 milioni di ettolitri) è composto da vini senza denominazione di origine, mentre il restante 2,8% corrisponde a vino prodotto con uva da tavola (296.545 ettolitri circa).
Il vino da tavola (con vino de mesa nella legislazione vitivinicola cilena si classifica quello ottenuto da uva da tavola) è l’unico le cui scorte sono cresciute rispetto allo scorso anno, del 42,6% circa.
In merito alle varietà la gran parte dello stock è composta da Cabernet Sauvignon (42,5% del totale a magazzino); il 13,3% è Merlot, il 10,9% Carmenere, l’8,9% Syrah, il 7,5% Sauvignon Blanc, il 5,4% Chardonnay.
Le 3 zone di produzione che concentrano il 94% del magazzino cileno sono Maule, O’Higgins e la regione Metropolitana.
FEB
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