“A conferma di quanto il mondo del Prosecco sia sensibile alle tematiche della sostenibilità, abbiamo deciso di accogliere l’invito del magnifico Rettore Alberto Ferlenga dello IUAV di Venezia aderendo al progetto “City Portraits” che in questa edizione ha scelto la capitale Astana come simbolo di città all’avanguardia, prossima sede EXPO che nel 2017 sarà imperniato sui temi della sostenibilità energetica”.
Con queste parole il presidente Stefano Zanette commenta la partecipazione del proprio Consorzio al dodicesimo appuntamento della serie ‘Ritratti di Città’ promosso dalla Scuola di Dottorato dell’Università Iuav Venezia a partire dal 2010.
Un convegno internazionale nel quale presso la stessa sede dello IUAV sono stati affrontati temi importanti relativi allo sviluppo urbanistico osservati da ogni punto di vista, e – nel caso del Kazakistan – con particolare attenzione all’identità nazionale e soprattutto alla sostenibilità energetica. Ma anche una tavola rotonda internazionale convocata oggi a Expo Milano dove il tema della crescita di un territorio è stato esaminato a 360°.
Il Consorzio del Prosecco Doc è stato individuato quale modello di sviluppo virtuoso avendo affrontato con successo il tema della sostenibilità da molteplici punti di vista:
– sostenibilità economica: garantendo con la sua governance una buona redditività a tutta la filiera che ricordiamo essere composta da oltre 11.500 aziende.
sostenibilità ambientale ed Energetica: con l’adozione di un vademecum viticolo volto a guidare i produttori di una gestione dei vigneti attenta e rispettosa dell’ambiente; con l’avvio di diversi progetti volti a migliorare l’impatto delle coltivazioni e delle produzioni sul sistema ambientale (es. il progetto Wine Zero certifica il saldo positivo nel bilancio della Co2 tra carbonio sequestrato e quello emesso durante la produzione).
– sostenibilità sociale: creando un modello di “distretto produttivo” capace di garantire redditività ad oltre 10.000 viticoltori ed altrettante famiglie (che possono contare su una superficie media molto ridotta, inferiore ai 2 ettari) e a tutto l’indotto (costituito da numerose realtà che, in maniera più o meno diretta, lavorano anche grazie al Prosecco).
Tale modello è attualmente oggetto di studio da parte di diversi Paesi.
Oggi però si impone un ragionamento relativo alla crescita che caratterizza questa fase storica del Prosecco e prende avvio dalla domanda: crescita fino a quanto?
La risposta del presidente Zanette: non reputiamo la crescita un vantaggio in sé. Lo è nella misura in cui dimostra di essere sostenibile. Ovvero fino a che si riesca a mantenere un equilibrio tra domanda e offerta, garantendo un equo compenso a tutti gli attori della filiera, dal piccolo agricoltore fino alle più complesse realtà imbottigliatrici.
“La nostra presenza oggi a questo convegno internazionale ha quindi un duplice significato – conclude il presidente Zanette:
– testimoniare come un sistema produttivo diventato rapidamente così grande possa costituire un modello di sviluppo virtuoso ispirando altre realtà (in 5 anni la doc Prosecco è divenuta una dei leader mondiali tra le Denominazioni d’Origine);
– innalzare uno sguardo fiducioso verso il futuro che ci farà andare ad Astana nel 2017 per partecipare ai Tavoli che affronteranno il tema cruciale dell’Energia del futuro, al fine di arricchirci delle best practices altrui, portando al contempo la nostra testimonianza”.
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