Il deficit idrico controllato nella gestione di un vigneto ha effetti differenti a seconda della varietà d’uva. L’ha evidenziato uno studio condotto in Spagna che presto sarà pubblicato negli atti del XVII Congreso Nacional de Enólogos (tenutosi a Mérida alla fine di maggio) e sulla rivista Federación Española de Asociaciones de Enólogos (FEAE).
La ricerca, dal titolo “Estrategias vitícolas frente al cambio climático: influencia en el aroma de la uva. Estudio plurivarietal en diferentes zonas vitícolas españolas” è stata premiata come migliore dell’anno, durante il sopracitato Congresso degli enologi spagnoli.
Al progetto hanno partecipato 22 ricercatori provenienti da diversi istituti di ricerca tra cui il Centro de Investigaciones Científicas y Tecnológicas de Extremadura (CICYTEX) – da cui riprendiamo la notizia – la Misión Biológica de Galicia (CSIC), l’Instituto Tecnológico Agrario de Castilla León, l’ Instituto Técnico Agronómico Provincial de Albacete (ITAP),l’Universidad de Valladolid, l’Instituto Valenciano de Investigaciones Agrarias (IVIA).
In particolare sono stati analizzati gli effetti di differenti trattamenti d’irrigazione in deficit idrico sulla composizione aromatica dei mosti da uve bianche coltivate in Spagna, concentrandosi sulle varietà Verdejo, Cigüente, Airen, Macabeo e Moscato d’Alessandria.
La concentrazione dei composti aromatici è risultata minore nelle varietà Cigüente e Moscato d’Alessandria, al contrario l’effetto dei trattamenti ha portato una maggior concentrazione di composti aromatici nei mosti da Airen, Macabeo. Il deficit idrico non ha invece influenzato in modo significativo i mosti da Verdejo.
FEB
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