Quello russo non può certo definirsi un mercato semplice per il vino. Su tutto pesano le politiche governative e una fiscalità problematica, soprattutto per i prodotti d’importazione (si veda qui in merito alla prossima crescita delle imposte su vino e spumante).
In Russia, tuttavia, è in corso una significativa “evoluzione” del consumatore medio di vino, tema trattato dal giornalista Anton Moiseenko, in un interessante in un articolo, Meet the new Russian wine consumer, recentemente pubblicato su Wine Business International di Meininger (n. 2/2017).
Il consumatore medio russo di vino residente in città si è notevolmente trasformato negli ultimi anni, in funzione di due principali fattori: l’arrivo di una nuova generazione e il radicale cambiamento del mercato, avvenuto in seguito alla crisi finanziaria del 2014.
In tale contesto, importatori e distributori stanno cercando di orientare il loro business. Tra i trend emergenti delle strategie vi è l’attenzione ai clienti privati e aziendali.
La vendita diretta garantisce un rapido flusso di cassa, sebbene generalmente porti un giro d’affari numericamente inferiore a quello dei tradizionali canali di vendita (off-trade e HoReCa). Diverse sono le strategie operate in questo senso; tra le leve più significative la proposta di marchi famosi, la comunicazione, la personalizzazione della proposta e delle modalità di pagamento, oltre al prezzo.
Il prezzo, anche in funzione dell’andamento del rublo, sta giocando un ruolo fondamentale in questo mercato e ciò va di pari passo con lo sviluppo di una tendenza che privilegia il bere per piacere piuttosto che quello per “status”. Questi fattori influiscono soprattutto sulle vendite dei vini più costosi e anche nella vendita diretta alle aziende, che acquistano vino come dono per i clienti più importanti, pesano le offerte.
Emerge nel frattempo una nuova generazione di consumatori. Sono soprattutto giovani, uomini e donne, residenti nelle grandi città e desiderosi di conoscere e provare nuovi vini.
Se tra gli acquirenti più anziani sono ancora gli uomini quelli che contano di più, nelle fasce d’età fino ai 35-45 anni, le donne guadagnano importanza nei consumi. Sono sempre più spesso loro a scegliere vino in bar e ristoranti.
FEB
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