A partire dal primo di maggio in Scozia è in vigore il minimum unit price – MUP sulla vendita di tutte le bevande alcoliche. L’entrata in vigore di questa norma, promossa dal Governo scozzese per ragioni soprattutto di contrasto all’alcolismo, è arrivata alla fine di un difficile percorso cominciato con l’approvazione del Minumum Price Bill da parte del Parlamento scozzese nel maggio del 2012. A ciò seguirono proteste, da parte delle associazioni di categoria e da parte di alcuni paesi dell’UE (tra cui l’Italia) e un’azione legale promossa dalla Scotch Whisky Association (SWA). Questa si è conclusa nello scorso mese di novembre quando la Suprema Corte del Regno Unito ha respinto l’ultimo possibile ricorso presentato dalla stessa SWA, dando in questo modo di fatto via libera all’entrata in vigore del MUP. Ricordiamo che, diversamente, la Corte di Giustizia dell’UE aveva espresso nel gennaio 2016 parere contrario al prezzo minimo, perché non compatibile con le leggi dell’Unione (ne avevamo parlato qui).
Il Minumum Price Bill prevede un prezzo minino di 50 pence (£ 0,5) per unità alcolica; a conti fatti dunque, in Scozia una bottiglia di vino non potrà più essere venduta a meno di £ 4,69 (circa € 5,3 euro), un pacco da 4 lattine di birra da mezzo litro a meno di £ 4 (circa € 4,5), e una bottiglia di whisky a meno di £ 14 (circa € 15,9).
Si stima che il MUP peserà soprattutto sulle vendite al dettaglio piuttosto che su quelle dell’on-trade, nel quale sono già ora applicati prezzi più alti rispetto al minimo stabilito.
FEB
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