A due mesi dal lockdown istituito per l’epidemia del Covid-19, in Cina ristoranti e bar hanno cominciato a riprendere la loro attività. Secondo quanto riportato da Vino Joy, portale di notizie dedicato al mercato del vino in Cina, il Ministero del commercio (MOFCOM) stima che già l’80% delle attività di ristorazione abbia ricominciato ad operare.
Per facilitare la ripresa del settore food&beverage, il governi locali di alcune prefetture cinesi hanno emesso e poi distribuito alla popolazione buoni acquisto, da spendere nei ristoranti e nei negozi di alimentari; una misura di supporto che si aggiunge ad altre messe in atto, come la riduzione delle tasse, degli affitti e del costo di acqua ed elettricità.
È naturalmente molto difficile valutare l’impatto complessivo che l’epidemia avrà sul settore, ma qualche prima previsione è già stata diffusa. Il National Bureau of Statistics, nel suo rapporto National Economy Withstood the Impact of COVID-19 in the First Two Months, stima infatti che nei sette giorni delle festività del Capodanno cinese (è stato il 25 gennaio 2020), l’industria della ristorazione e delle bevande avrebbe perso entrate per circa 500 miliardi di RMB (quasi 65 miliardi di euro); si tenga presente che proprio dalle vendite della Festa di Primavera arrivarono nel 2019 il 15,5% delle entrate totali di questo comparto, stimate complessivamente in 4.670 milioni di RMB, l’equivalente di oltre 604 miliardi di euro.
FEB