Il 23 giugno è entrato in vigore il decreto. Tempi serrati per aderire all’aiuto
Dopo due mesi di confronto tra la filiera e il Ministero – e un rush finale non semplice con le Regioni – lo scorso 23 giugno è entrato in vigore il decreto firmato dalla ministra delle Politiche agricole recante “disposizioni nazionali sulla misura della distillazione di crisi e rimodulazione del PNS relativa all’annualità 2020”.
Con 50 milioni di euro recuperati attraverso la rimodulazione dei fondi disponibili per il Piano nazionale del settore vitivinicolo si punta ad eliminare 1,65 milioni di ettolitri di vini da tavola per contenere le giacenze di invenduto ed arrivare alla stagione della raccolta delle uve con le cantine più “leggere” così da poter accogliere il frutto della prossima vendemmia. Secondo il report Cantina Italia, al 10 giugno, l’Italia deteneva in giacenza 9,4 milioni di ettolitri di vino da tavola, pari al 20% del totale nazionale che ammonta a 47,5 mln/hl, comprendendo Dop, Igp e varietali.
L’aiuto, che verrà elargito ai produttori da Agea, sarà pari a 2,75 euro per % Vol/hl alcool e sarà concesso attraverso la stipula di un massimo di 2 contratti di distillazione per i volumi di vino comune giacenti in cantina per la produzione di alcol per usi industriali, farmaceutici e per la produzione di disinfettanti o energetici, purché abbia una gradazione alcolica minima di 10° vol. Il vino da avviare alla distillazione deve essere detenuto alla data del 31 marzo 2020 e risultare, alla data di emanazione del provvedimento, il 23 giugno, dai registri ufficiali di cantina, come vino non a Dop/Igp.
“La distillazione di crisi – ha sottolineato la ministra Bellanova – è solo la prima delle diverse misure che abbiamo programmato in favore del settore vitivinicolo per fronteggiare la crisi derivante dalla pandemia da Covid 19 e dal conseguente lock down imposto dai Governi di tutto il mondo, che hanno bloccato le attività commerciali e turistico-ricettive, causando un incremento delle giacenze di vino e forti preoccupazioni tra gli operatori, soprattutto in vista della nuova vendemmia. È quindi necessario intervenire su più fronti per alleggerire il mercato ed evitare una sovraproduzione che potrebbe ripercuotersi non solo sull’andamento dei prezzi, ma anche sull’immagine delle nostre produzioni di qualità. Per questo, in accordo con la filiera e le Regioni, è stata messa a punto una strategia complessiva che, oltre alla distillazione, prevede ulteriori importanti interventi, primo tra tutti quello riguardante la riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini di qualità, alla cui attuazione sono stati assegnati 100 milioni di euro attraverso il Decreto legge Rilancio”.
Alla distillazione di crisi sono stati assegnati parte dei fondi inizialmente destinati al finanziamento della misura della distillazione dei sottoprodotti, per un importo di 10 milioni di euro, parte di quelli relativi al pagamento dei saldi della misura della promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi e delle economie realizzatesi nella misura, per un importo di 18 milioni di euro. A ciò si aggiungono 22 milioni di euro derivanti da probabili economie di spesa che si realizzeranno nel corso dell’esercizio finanziario 2019-2020.
“La distillazione di crisi è destinata al vino comune, non a denominazione di origine o indicazione geografica, e consente di togliere dal mercato quantitativi di vino che potrebbero creare turbative, con ripercussioni sui prezzi – ha dichiarato il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate -. Sosteniamo il settore e, al contempo, rendiamo disponibile alcol da utilizzare a fini industriali, quindi anche per la produzione di disinfettanti. Ringrazio tutti per il lavoro svolto e per aver trovato un accordo tra le diverse esigenze di un settore che aveva iniziato in grande spolvero il 2020 ma che ha dovuto subire in maniera devastante l’impatto della pandemia, con la relativa chiusura del canale Horeca in Italia e all’estero che rappresenta lo sbocco commerciale privilegiato per il comparto vitivinicolo nazionale. Siamo certi che con politiche di sostegno e di rilancio – conclude L’Abbate – potremo riconquistare il posto che il vino italiano merita nel palcoscenico mondiale”.
LA MISURA NEL DETTAGLIO
L’agenzia per le erogazioni in agricoltura – Agea ha reso note le istruzioni operative per accedere alla misura della distillazione di crisi per la Campagna 2019 /2020.
Per richiedere l’aiuto, il produttore deve presentare ad Agea OP, con modalità telematica, il Contratto di distillazione non trasferibile, entro il 7 luglio 2020.
Entro 5 giorni lavorativi dalla chiusura della presentazione dei contratti, l’OP Agea comunica ai richiedenti la relativa approvazione.
Se il volume globale del montegradi derivante dai contratti approvati supera il volume complessivo del montegradi derivante dalle risorse finanziarie assegnate alla misura, l’OP Agea procede a una riduzione proporzionale dei volumi di vino da avviare alla distillazione.
L’approvazione dei contratti sarà notificata agli aventi titolo entro il giorno 15/07/2020, tramite pubblicazione sul sito Agea e sul portale Sian.
Per quanto concerne le modalità di compilazione e trasmissione delle domande, il beneficiario deve presentare la domanda in forma telematica, utilizzando le funzionalità on-line messe a disposizione dall’OP Agea sul portale Sian, secondo una delle seguenti modalità:
- a) per il tramite di un Centro Autorizzato di Assistenza Agricola accreditato dall’OP AGEA, previo conferimento di un mandato;
- b) in proprio, mediante registrazione nel sistema informativo come utente qualificato.
Il produttore deve presentare all’OP Agea, entro il 31/07/2020, una domanda di aiuto per ciascun contratto approvato.