L’Observatorio Vitivinícola Argentino ha recentemente proposto un’analisi comparativa sulla redditività dell’export dell’industria agroalimentare nazionale, partendo da dati di forti diverse tra cui: il Laboratorio de Desarrollo Sectorial y Territorial (LaDeSeT) – Facultad de Ciencias Económicas de la Universidad Nacional de La Plata e l’Instituto Nacional de Vitivinicultura (INV) – Ministerios de Desarrollo Productivo y de Agricultura, Ganadería y Pesca.
L’analisi ha messo in luce che all’interno della filiera agroalimentare argentina il settore viticolo è quello che offre l’effetto moltiplicatore più significativo. Nell’export nessun settore genere più entrate della viticulture per ettaro coltivato o più posti di lavoro a livello nazionale. Un ettaro di vigneto, ad esempio, genera 5,6 volte le entrate di un ettaro coltivato a soia, e 100 ettari di vigneto danno lavoro a 100 persone contro le sole 2 che bastano alla conduzione della stessa superficie a soia. La viticoltura è dunque oggi il settore dell’export agroalimentare argentino a più alto valore aggiunto ed al contempo quello che genera più occupazione.
FEB