Nel settore vitivinicolo italiano le aziende a conduzione “familiare” sono la grande maggioranza. Che succede al momento del naturale giro di boa? Come sottolineato da Alessandro Santini (head of corporate&investment banking del gruppo bancario svizzero Ceresio Investors): “Il Covid, sin dalla sua comparsa, ha accelerato il processo di passaggio generazionale perché ha indotto una maggiore riflessione da parte degli imprenditori che hanno compiuto una certa età […] Con la pandemia sono mancati gli anziani e questo, nel mondo dell’imprenditoria, ha fatto sì che il passaggio di consegne, da padre in figlio, anziché essere gestito, sia stato subito, e in alcuni casi troppo rapidamente…”. Sono dunque sempre di più gli imprenditori che si rivolgono a consulenti per la gestione del passaggio generazionale. Su Il Corriere Vinicolo n. 37, in un servizio di Giulio Somma e Fabio Gibellini, raccolti i “consigli” di esperti consulenti di settore. Riflessioni dunque sugli aspetti più emozionali e affettivi (diremmo “familiari) e su quelli più prettamente giuridici: patto di famiglia? trust? Testamento e successione?
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