Su Il Corriere Vinicolo n. 8 del 28 febbraio 2022 è pubblicata un’intervista a Stefano Di Marco, ricercatore dell’Istituto per la bioeconomia (IBE) del CNR, in cui viene proposta una sintesi e un approfondimento a proposito di una ricerca quasi decennale sull’attività di ceppi di differenti specie di Trichoderma per la prevenzione e il controllo della diffusione del Mal dell’Esca, una delle fitopatologie più pericolose e diffuse che interessa pressoché tutti gli areali di coltura della vite (l’intervista è a cura di Giovanni Rizzotti). I risultati dello studio – guidato dallo stesso Di Marco (parte IBE) e stato condotto in collaborazione con il team di ricercatori guidato da Laura Mugnai, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali, sez. di Patologia vegetale ed Entomologia dell’Università di Firenze – sono stati recentemente pubblicati sul numero di gennaio della rivista scientifica Frontiers in Microbiology.
“Scopo della ricerca – ha dichiarato Di Marco – è stato quello di sviluppare uno strumento di difesa attivo che prevenga o riduca le infezioni di patogeni associati al Complesso Esca, operando fin dall’impianto in vigneto. Si consideri che una pianta infetta resta tale per l’intera vita produttiva; operare dunque su impianti giovani aumenta le probabilità di eseguire un intervento efficace contro infezioni che potenzialmente possono avvenire in ogni stagione vegetativa e per tutta la vita produttiva del vigneto.”
A seguito di questa anteprima sullo studio, una presentazione più articolata verrà illustrata il prossimo 3 marzo a Fieragricola (Verona) dallo stesso Di Marco, in occasione dell’incontro Mal dell’Esca: novità dalla ricerca e dal campo” ( ore 10:00-11:30 – Sala Vivaldi, Palaexpo)promosso da Unione Italiana Vini nell’ambito del programma di aggiornamento del Progetto nazionale Mal dell’Esca.
FEB