Il 7 febbraio scorso, il Parlamento europeo ha approvato la proposta di Regolamento per le nuove tecniche genomiche, Ngt (New Genomic Techniques) che in Italia chiamiamo anche Tea, cioè Tecnologie di Evoluzione Assistita. Nella proposta, che era stata avanzata dalla Commissione europea e successivamente emendata dalle Commissioni Agricoltura e Ambiente del Parlamento, si mette ordine e si fissano innanzitutto dei distinguo nella definizione delle Ngt, aprendo a un percorso che potrà rendere il sistema alimentare (vino in primis) più sostenibile, con nuove varietà vegetali migliorate, più resistenti al cambiamento climatico e ai parassiti e che richiedano meno fertilizzanti e fitofarmaci, tutelando la sostenibilità ambientale.
Il percorso normativo – sul quale si fa il punto sul Il Corriere Vinicolo n.10/2024, edizione Vite – non è però ancora completato. Siamo ora entrati nella fase del “trilogo” tra Commissione, Consiglio europeo ed Europarlamento: un percorso tutto politico che dovrà condurre al testo definitivo la cui approvazione il mondo vitivinicolo europeo e le istituzioni scientifiche si auspicano il più breve possibile. Nel servizio – a cura di Clementina Palese e Giulio Somma – raccolti in merito i commenti politici dell’eurodeputato Paolo De Castro, un’analisi sulla nuova nuova norma dal punto di vista della ricerca scientifica, nelle parole di Riccardo Velasco, direttore del CREA-VE, e la netta posizione favorevole di Unione Italiana Vini.