In vista dell’imminente e decisivo ciclo di negoziati dell’accordo di libero scambio Unione Europea – Mercosur che avrà luogo dal 4 all’8 giugno 2018, il Presidente di Unione Italiana Vini Ernesto Abbona ha indirizzato una lettera all’attenzione del Commissario al Commercio Malmstrom e al Commissario all’agricoltura Hogan, al fine di reiterare alcune strategiche priorità per il settore vitivinicolo italiano.
Unione Italiana Vini, scrive Abbona, ritiene indispensabile che mediante l’approvazione dell’accordo, l’Unione Europea ottenga un’eliminazione completa dei dazi sul vino fin dall’entrata in vigore del trattato, dando priorità ai vini maggiormente esportati nei Paesi Mercosur, i vini imbottigliati e vini spumanti, che attualmente rappresentano oltre il 90%, in volume e in valore, dei vini importati dal Brasile.
Dagli sviluppi degli ultimi cicli di negoziati, dichiara Abbona, abbiamo appreso che le proposte di concessioni in materia tariffaria per il settore del vino sono estremamente penalizzanti, in quanto il Mercosur propone un’eliminazione delle barriere tariffarie dopo 15 anni dall’entrata in vigore dell’accordo.
Tale proposta è inaccettabile. In questo modo, il vino italiano non trarrebbe alcun beneficio a breve e medio termine dalla conclusione dell’accordo e i vini argentini e cileni continuerebbero a rafforzare le loro quote di mercato in Brasile.
Inoltre, il Presidente UIV richiama l’attenzione dei negoziatori europei sulla protezione dei nomi delle indicazioni geografiche italiane, con una particolare attenzione alla tutela del nome Prosecco.
La possibilità dei produttori brasiliani e argentini di utilizzare il nome Prosecco è suscettibile di avere un impatto estremamente penalizzante nell’area Mercosur e altrove.
UIV chiede con forza il massimo impegno nella difesa del nome Prosecco nell’ambito del prossimo round con il Mercosur e che ogni strategia sia messa in campo per trovare una soluzione che assicuri la sua protezione, al fine di evitare una escalation di azioni volte a usurpare e utilizzare il nome della DO italiana in Brasile e Argentina che causerebbe un ingente danno economico e di immagine ai produttori italiani in quei Paesi e in altri mercati internazionali.
Alla luce di tali considerazioni, Unione Italiana Vini chiede ai Commissari che il prossimo round sia risolutivo delle problematiche fin qui evidenziate e sottolinea che in assenza di un esito positivo su questi due punti di maggior interesse, diverrà difficile per il vino italiano sostenere l’accordo e difenderne i risultati.