La Gdo italiana ha la maglia nera per quanto riguarda la puntualità nei pagamenti. Con solo il 22% delle imprese che saldano alla scadenza pattuita con il fornitore, le catene della distribuzione operanti nel nostro Paese risultano quelle con cui è più problematico avere certezza di riscuotere i crediti. La quota, pur in aumento rispetto alla rilevazione del 2007 operata da Cribis D&B, società specializzata che pubblica ogni anno il rapporto sullo stato dei pagamenti in collaborazione con il Sole-24 Ore, è in linea solo con quella della distribuzione francese (e non è un caso, vista la massiccia presenza di insegne transalpine in Italia) e inglese, che tra l’altro nel giro di quattro anni è andata peggiorando, passando dal 34% di puntuali al 23%.
Ma le performance della Gdo italiana, ben al di sotto della media europea (29%), impallidiscono nei confronti non solo di Paesi virtuosi per eccellenza come Germania (75% di puntuali), Svizzera, Usa e Canada (la metà circa), ma anche di Cina (oltre un terzo di puntuali), Spagna (47%), Ungheria e Polonia.
Le imprese della distribuzione nel nostro Paese saldano per la maggior parte (il 63%) con 30 giorni di ritardo sulla scadenza pattuita, quota simile alla Gdo inglese, olandese e belga. In Cina e Spagna invece sono concentrati i peggiori pagatori, quelli che vanno oltre 90 e anche 120 giorni di dilazione.
A livello di macroaree, i migliori clienti sono concentrati nel Nord-est, che con il 41% di puntuali alla scadenza pattuita doppia la media nazionale, mentre i problemi maggiori si incontrano con le catene del Sud, che hanno circa un quinto delle imprese regolarmente sopra i 30 giorni di ritardo, di cui l’8% oltre i due mesi.
Fonte: Cribis D&B
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