Il prossimo 6 giugno aprirà i battenti Vinexpo 2013, l’importante appuntamento fieristico di Bordeaux per il settore del vino e dei distillati. Per il decimo anno consecutivo Vinexpo ha commissionato a IWSR (International Wine and Spirit Research) una ricerca sulla produzione, sul commercio e sui consumi mondiali di vino e superalcolici.
La ricerca copre 28 paesi produttori e 114 mercati di consumo e, oltre pubblicare dati sulla situazione attuale del settore, propone previsioni fino al 2015 per questo settore.
Ecco di seguito alcune dati, disponibili sul sito di Winexpo, pubblicati nella ricerca.
Tra il 2011 e il 2015 saranno consumate in tutto il mondo circa 2 milardi di bottiglie. Il consumo mondiale di vino registrato per l’anno 2010, è pari a 2,64 miliardi di casse da nove litri (31.680 milioni di bottiglie); l’incremento di consumi è del 4,5% rispetto al 2006, mentre le previsioni per il quinquennio 2011-2015 sono di un ulteriore aumento dei consumi del 54,25%.
Nel 2011 gli Stati Uniti, già primo mercato mondiale per le vendite di vino al dettaglio, sono diventati anche il primo mercato per volume con un consumo, per quell’anno, di 311,3 milioni di casse da 9 litri (3735 milioni di bottiglie). In questa classifica gli Usa hanno preso il posto di Italia e Francia, ora rispettivamente il secondo e il terzo mercato di consumo. Inoltre le previsioni parlano di un ulteriore crescita dei consumi americani, del 10%, tra 2011 e 2015.
Al quarto posto per consumi il Regno Unito.
La Cina invece è ora salita al 5 posto nella stessa classifica dei consumi. Tra il 2009 e il 2010, compreso Hong Kong, la crescita dei consumo qui registrata è del 33,4%. Nel 2011 il consumo cinese ha raggiunto 156,19 milioni di casse da 9 litri. Guardando al lungo periodo si evince che tra il 2006 e il 2010 in Cina i consumi si sono moltiplicati per 2,4 mentre le previsioni per il quinquennio 2011-2015 parlano di una nuova crescita del 54,25%.
L’Asia si conferma dunque il nuovo motore della crescita mondiale dei consumi di vino. Lo studio prevede infatti che questa regione (Cina, Hong Kong, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, India, Tailandia, Singapore, Filippine, Malesia) conterà per il 53,7% nella crescita mondiale dei consumi di vino tra il 2011 e il 2015, mentre l’Europa, che conta nei consumi mondiali di vino per il 62% avrà probabilmente una crescita limitata al 0,41%. Il consumo dell’America invece crescerà, secondo le previsioni di IWSR, del 10% nello stesso periodo.
Per quel che concerne le fasce di prezzo IWSR prevede che il segmento premium continuerà a crescere. Tra il 2006 e il 2010 infatti il consumo di vino venduto, al dettaglio, a più di 10 dollari per bottiglia è cresciuto nel mondo del 14,65%, quello di vini tra i 5 e i 10 dollari a bottiglia del 10,69%, mentre rimane pressoché stabile il consumo delle fasce di prezzo inferiori ai 5 dollari per bottiglia (+0,96%).
Particolarmente interessanti i dati inerenti al peso dell’export nel mercato mondiale del vino.
Quasi una bottiglia su quattro, bevuta nel mondo, è importata; il consumo dei vini importati è cresciuto due volte più velocemente rispetto a quello dei vini imbottigliati e bevuti nei Paesi che li hanno prodotti. Tra il 2006 e il 2010 il volume di consumo dei vini importati è cresciuto, infatti, del 7,83% raggiungendo 639 milioni di casse.
La Francia è il Paese leader per le esportazioni in valore mentre l’Italia per quelle in volume. Tra il 2006 e il 2010 il volume delle spedizioni italiane è cresciuto del 30%. Seguono nella classifica dell’export per volume Spagna e Francia, mentre al quarto posto, superando l’Australia, troviamo il Cile.
Ecco infine alcuni dati sul mercato mondiale dei superalcolici.
Tra 2006 e 2010 le vendite di superalcolici sono cresciute, in valore, a livello mondiale del 36,2%, la crescita registrata in volume è stata invece del 26,4%.
L’Asia-Pacifico è la regione che conta maggiormente nel consumo mondiale di spirits, aggiudicandosi il 59% del mercato davanti all’America (15%). La Cina è in assoluto il maggior consumatore al mondo di Alcolici.
In Europa, tra 2006 e 2011, il consumo di superalcolici è diminuito del 1,38%, mentre quello di Asia-Pacifico cresciuto significativamente del 59,28%, quelli dell’America del 3,22%.Anche per questa categoria è il segmento premium quello più promettente.
FEB
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