In due assemblee straordinarie dei soci molto partecipate, le Cantine di Conegliano e di Vittorio Veneto hanno approvato la fusione delle due cooperative, avallando un percorso di avvicinamento iniziato già alcuni mesi fa. La nascita della Cantina di Conegliano e Vittorio Veneto società agricola cooperativa vede la luce sotto i migliori auspici: è stata approvata pressoché all’unanimità dall’assemblea di Vittorio Veneto e da oltre il 92% dei soci di Conegliano. Del resto, si tratta di due cantine con caratteristiche produttive e di territorio molto simili la cui aggregazione, nell’attuale contesto economico, appare naturale.
Confcooperative Treviso, che ha seguito e supportato il processo di fusione, “guarda con molto interesse a questa nuova realtà, che rappresenta la nascita di un soggetto cooperativo di riferimento per il sistema Prosecco. La strada dell’aggregazione, anche nel settore vitivinicolo, diventa fondamentale per affrontare in modo propositivo i mercati internazionali, in continua evoluzione. In particolare, questo processo di fusione risponde alle sfide di modernità, dando alla cooperativa gli strumenti necessari per i continui, indispensabili investimenti”.
La Cantina di Vittorio Veneto, presieduta da Stefano Zanette, ad oggi può contare su una compagine sociale di 860 agricoltori che lavorano 1.600 ettari di superficie vitata, 225mila quintali di uve l’anno (per oltre il 90% uve bianche, di cui quasi la totalità Prosecco Doc e Docg), per un fatturato annuo superiore ai 32 milioni di euro. La Cantina di Conegliano, presieduta da Antonio Lot, ha quasi 300 soci, 400 ettari a vigneto, 60 mila quintali di uve (per oltre l’80% uve Prosecco), per un fatturato annuo superiore ai 6 milioni di euro.
L’organizzazione che sorgerà con la fusione, il cui iter si concluderà definitivamente a maggio prossimo, già dalla vendemmia 2013 potrà contare su una produzione di oltre 300mila quintali di uve, divenendo una delle maggiori aziende vitivinicole della provincia di Treviso.
“Bisogna dare atto ai presidenti e ai consigli di amministrazione delle due cantine di Conegliano e Vittorio Veneto – commentano in Confcooperative Treviso – di essere stati coraggiosi e lungimiranti, lasciando da parte i particolarismi, in vista di obiettivi molto ambiziosi, che consentiranno la valorizzazione dei nostri ottimi vini Prosecco.”
“Registriamo – concludono dall’associazione delle coop trevigiane – un ulteriore segnale che la cooperazione rappresenta uno strumento vincente nell’agroalimentare veneto, dopo quello dello scorso anno con la nascita di Vivo Cantine (Viticolotori Veneto Orientali) sorta dalla fusione della Cantina di Campodipietra e delle Cantine del Veneto Orientale capitanate da Jesolo. Un gigante da 500.000 quintali di uva, oltre 2.000 soci e 30 milioni di euro di fatturato”.
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