I laboratori di Agroscope, il centro di ricerca federale svizzero per la ricerca nei settori di agricoltura cibo e ambiente, è stato creato Divico, un vitigno a bacca rossa dotato di un’elevata resistenza a peronospora, oidio e marciume grigio. Il nome in codice del vitigno è IRAC 2091 e si tratta di un incrocio tra i vitigni Gamaret, ottenuto nel 1970 incrociando Gamay e Reichensteiner, e Bronner, selezione raggiunta nei laboratori tedeschi di Friburgo che porta i geni resistenti a peronospora e oidio delle viti selvatiche americane.
Secondo i ricercatori che l’hanno selezionato, Divico necessiterebbe, a seconda del luogo di impianto e delle condizioni atmosferiche della stagione, di un numero di trattamenti da 1 a 3 nel periodo di fioritura; un numero di interventi fitosanitari dunque inferiore rispetto ad altri vitigni. Inoltre, Agroscope dichiara per il vitigno un vigore relativamente elevato e un portamento semi-eretto che si presterebbero bene alla coltivazione a spalliera. La produttività media è confrontabile con quella del Gamaret e non necessita una regolazione sistematica del raccolto. Le caratteristiche relative a germogliamento, fioritura e invaiatura relativamente precoci rendono invece necessaria, in situazioni di rischio, una protezione contro gli uccelli.
Per le uve di Divico è indicata una raccolta tardiva. La maturazione lunga è facilitata dalla debole compattezza dei grappoli e dalla dichiarata eccellente tenuta del ceppo; si presta alla produzione di vini molto ricchi in colore e con tannini di qualità.
La varietà sarà disponibile dal 2015, come pianta standard, mentre il materiale certificato svizzero potrà essere diffuso dal 2017-2018.
FEB
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