L’Instituto Nacional de Vitivinicultura (INV), ente governativo argentino per la normativa del settore vitivinicolo, ha autorizzato lo scorso 22 ottobre – con la risoluzione INV 4/2018 – la commercializzazione di vino in lattina e in contenitori metallici di capienza fino a 50 litri.
All’origine di questa misura il tentativo di spingere i consumi di vino, oggi ai minimi storici (ne abbiamo recentemente parlato qui), fronteggiando la concorrenza della birra, per la quale il 2017 ha visto addirittura una crescita delle vendite del 3,3% sull’anno precedente.
Secondo i dati INV, infatti, se nel 1974 gli argentini consumavano in media 77 litri di vino all’anno, il procapite 2017 è di solo 21 litri, e per l’anno in corso si stima si scenderà ancora, fino a 19 litri, meno della metà del consumo procapite registrato per la birra: 41 litri nel 2017 secondo l’associazione dei Cerveceros Argentinos (produttori di birra).
Il vino potrà dunque d’ora in poi essere conservato anche in fusti, come la birra, e come la birra essere venduto alla spina, una possibilità che si spera sia particolarmente gradita ai consumatori più giovani.
FEB
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