Siamo ormai agli sgoccioli, l’articolo 62 sta per entrare in vigore e la fibrillazione nell’agroalimentare italiano, nonostante le rassicurazioni del Ministero e i numerosi incontri avuti con le categorie, continua a cresce. E’ notizia di pochi minuti fa che il ministro Mario Catania si è reso disponibile a incontrare il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, e quello di Confcommercio, Carlo Sangalli, per – si legge nella breve nota rilasciata – “uno scambio di vedute sull’argomento”.
Dato il calibro dei personaggi, più che di vedute si tratterà di richieste ben precise, che potrebbero andare dall’ammorbidimento della norma, al suo rinvio sine die, cosa peraltro richiesta da tutte le filiere a luglio nel primo e unico incontro concesso dai due ministeri in vista della stesura del decreto applicativo.
Staremo a vedere, vista anche la disponibilità del ministro a intervenire sulla legge mostrata nel corso di un incontro con la stampa in Puglia, dove era giunto per l’inaugurazione della nuova cantina della famiglia Zonin. Certo, aveva parlato di ipotesi da discutere dopo un tempo congruo di applicazione della legge e se le difficoltà incontrate dagli operatori fossero state tali e tante da giustificare un nuovo intervento correttivo. Chissà che le pressioni delle due corazzate associative non facciano anticipare i tempi.
In attesa degli eventi, sul prossimo numero del Corriere, abbiamo effettuato una nuova e ampia disamina dell’impatto della norma sul settore vino.
Ultim’ora del 22 ottobre: il governo ha diffuso il testo definitivo del decreto applicativo dell’articolo 62. Qui il testo del decreto e un nuovo vademecum operativo a cura della Confederazione Vite e Vino
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