L’associazione francese Alerte Aux Toxiques (AAT), fondata e guidata dall’attivista anti-pesticidi Valérie Murat, è stata condannata dal tribunale di Libourne al pagamento di un risarcimento di 125.000 euro per denigrazione dell’industria vitivinicola di Bordeaux. La notizia è stata largamente ripresa dalla stampa francese (qui ad esempio un servizio andato in onda su France 2).
A portare in giudizio l’AAT – chiedendo un risarcimento di 100.000 euro, era stato ad ottobre 2020, il Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux (CIVB), in seguito alla pubblicazione, da parte di Valérie Murat, di una controversa interpretazione dei risultati di analisi eseguite dal laboratorio Dubernet di Montredon-des-Corbières (Aude) su 22 vini (per la gran parte di Bordeaux) recanti la certificazione HVE label (Haute Valeur Environnementale); si tratta di una certificazione introdotta nel 2015 dal governo francese a distinguere i prodotti agroalimentari che soddisfano i più elevati standard ambientali di produzione. Secondo la lettura dei dati di AAT, disconosciuta dagli stessi laboratori Dubernet, (come riportato da Vitisphere che ha intervistato Matthieu Dubernet, ceo dei laboratori) nel vino analizzato sarebbero stati presenti componenti tossiche, ed in particolare residui di 28 pesticidi. Oltre al risarcimento AAT ha dovuto rimuover dal suo sito e dai social i documenti relativi alle analisi in questione.
FEB