L’’Institut national de l’origine et de la qualité (INAO) – ente pubblico francese di carattere amministrativo che, sotto la responsabilità del Ministro dell’agricoltura, ha competenza esclusiva nel determinare le condizioni di produzione dei vini e delle acquaviti a denominazione controllata e ad indicazione geografica – avrebbe approvato nei giorni scorsi la possibilità di testare il ricorso all’uso di nuove sei varietà d’uva per la produzione dei vini di Bordeaux. Secondo quanto riportato da alcune testate di settore (tra cui The Drinks Business e Food&Wine) la novità sarebbe stata comunicata nei giorni scorsi alla stampa dal CIVB, Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux. Si tratterebbe in particolare delle varietà: Arinarnoa, Castets, Marselan e Touriga Nacional (a bacca rossa) e delle varietà Alvarinho e Liliorila (a bacca bianca). I nuovi vigneti potranno essere impiantati a partire dal prossimo anno, su una superficie consentita del 5% dei vigneti delle aziende interessate; il ricorso a queste varietà nella preparazione dei vini non dovrà poi, secondo quanto al momento è stato comunicato, essere superiore al 10%.
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