L’europarlamento ha approvato con una solida maggioranza i quattro emendamenti al Europe’s Beating Cancer Plan (Beca): ritocchi chirurgici ma necessari che introducono la distinzione tra consumo e abuso di alcol c,come richiesto da settimane dall’intera filiera enologica italiana.
Il vino è stato dunque salvato dalla minaccia degli health warnings in etichetta (che avrebbero equiparato il vino al tabacco) ma la “guerra” contro il pregiudizio proibizionista che arriva dall’OMS è ancora lontana dall’essere vinta, perché tale ostacolo inciderà nelle politiche dell’Unione europea su promozione e tassazione.
Unanime la soddisfazione del settore e del mondo politico italiano, sebbene la vittoria sia stata “a metà” sul “no safe level”che rimane, sebbene edulcorato, e sui divieti di promozione nel contesto di attività sportive (limitati però solo alle occasioni in cui il pubblico è costituito in prevalenza da minori.
Al Beca è dedicato l’articolo di apertura de Il Corriere Vinicolo 7/2022 (a cura di Giulio Somma) che ribadisce l’ammonimento di UIV: tenere alta la guardia!, e in cui si possono leggere le dichiarazioni sul voto di Ernesto Abbona (presidente UIV), Sandro Sartor (vice presidente), Roberto Sarti (coordinatore del tavolo Vino e Salute) e Paolo Castelletti (segretario generale).