Come riportato da wine-searcher, l’agenzia per il controllo delle acque Eau Seine et Normandie avrebbe recentemente rilasciato preoccupanti dati sull’inquinamento delle acque delle regioni di sua pertinenza. In particolare i livelli dei residui chimici derivanti dall’uso di pesticidi ed erbicidi nelle acque superficiali e di falda sarebbero della regione della Champagne al di sopra dei limiti consentiti dalle normative europee, sia per quanto singole sostanze che i composti chimici.
Le cause di tale inquinamento sono prima di tutto da ricercare in un uso intensivo di pesticidi, erbicidi, fungicidi, le cui conseguenze sull’ecosistema sono recentemente state aggravate dalle condizioni climatiche, come il caldo e il secco della scorsa estate, che ha portato a una riduzione dei flussi delle acque e di conseguenza a un minor potere della capacità di diluizione.
In Francia la volontà di ridurre l’uso di pesticidi è giù stata oggetto di diverse iniziative del Governo. Nel 2008 è entrato in atto il piano EcoPhytocui è seguito un aggiornamento nel 2015, EcoPhyto II, volto a ridurre del 50% l’uso di pesticidi entro il 2025 e che coinvolge ben 300.000 agricoltori, tra cui gli aderenti al Comité Interprofesionnel du Vin de Champagne.
Il CIVC si è infatti impegnato a perseguirne gli scopi e dopo aver quasi completamente bandito l’uso d’insetticidi sta oggi lavorando nella direzione di una drastica riduzione d’uso di erbicidi, ancora largamente utilizzati nella viticoltura e tra le maggiori cause d’inquinamento e contaminazione delle acque.
FEB
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