Il numero delle cantine acquisite negli ultimi anni, qua e là tra le più importanti regioni vitivinicole del pianeta, da assetati imprenditori cinesi è ormai così cospicuo che è quasi diventato difficile farne un elenco. Solo pochi giorni fa, era metà maggio, vi avevamo raccontato della costruzione in corso di un complesso vitivinicolo e residenziale tra i vigneti della regione di Temecula, ad opera di una cordata di ricchi uomini d’affari cinesi (si veda qui).
Ultima delle trattative, lo si può leggere anche in un articolo di Claudio Andrade pubblicato sulle pagine web di economia del quotidiano argentino Clarin, quella in fase di soluzione tra Changyu Pioneer Wine e il gruppo cileno Bethia, attivo in diversi settori (agricolo, dei trasporti, della comunicazione) tra cui quello vitivinicolo, grazie al controllo di Bethwines.
Il gigante cinese del vino sarebbe infatti vicino all’acquisizione dell’85% di Bethwines, oggi proprietaria di diverse cantine tra Cile e Argentina, tra cui Dos Andes sita nella regione
Neuquén (Argentina), Viñas Indómita, sita a Casablanca di Casablanca (Cile) e Santa Alicia che si fregia di essere la “cantina più vicina alla cordigliera delle Ande”.
Il valore dell’operazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 56 milioni di dollari.
FEB
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