Il Consorzio di tutela del Prosecco DOC ha annunciato che la produzione disponibile di Prosecco DOC, al 1 aprile 2020, ammonta a 2.217.000 ettolitri; volume cui, in caso di necessità di potrebbe sommare le riserve per 550.000 ettolitri, la parte cioè della vendemmia 2019 a suo tempo stoccata, pari a 550.000 ettolitri.
Alla fine del mese di marzo, dunque, la situazione è ancora in linea con le stime pluriennali elaborate dal Consorzio prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria globale causata dal Covid-19; stime che prevedono una disponibilità di Prosecco DOC capace di arrivare a congiuntura con la prossima vendemmia e con la possibilità, eventuale ma “ipotesi più che remota”, di attingere alla produzione stoccata in modo da arrivare a fine anno.
Secondo quanto dichiarato da Stefano Zanette – Presidente del Consorzio – “I numeri parlano chiaro: gli imbottigliamenti reggono… Al momento e sottolineo al momento, pur essendo a conoscenza della drammaticità della situazione per alcune realtà – particolarmente quelle a filiera corta e quelle che non operano all’interno della GDO, alle quali va la nostra vicinanza e la disponibilità, come Consorzio, a valutare soluzioni che possano andare loro incontro – non comprendo l’esigenza di generalizzare queste situazioni a tutta la denominazione. Attenzione alle voci messe in circolo da alcuni operatori che dipingono scenari drammatici al solo fine di spuntare condizioni commerciali a proprio vantaggio e a danno del sistema. Tali azioni speculative risultano particolarmente odiose, specie nella situazione che stiamo vivendo”.
Le previsioni per la vendemmia 2020 – sottolinea ancora Zanette – sono di una fertilità inferiore rispetto alla media degli ultimi 10 anni e molte variabili potrebbero ancora intervenire da qui a settembre, anche sul fronte del raccolto: dalle gelate tardive agli eventi grandigeni. I Consorzio tuttavia “dispone degli strumenti previsti dalla normativa vigente con i quali eventualmente intervenire al fine di perseguire l’equilibrio di mercato, obiettivo principale a cui tendere, specie in situazioni come questa”.
Le parole del Presidente dimostrano cioè che il Consorzio Prosecco Doc ritiene oggi prematuro adottare misure limitative dell’offerta, misure che potranno essere adottate in futuro solo se nei prossimi mesi dati oggettivi ne determinino l’opportunità.
Allargando l’analisi a tutto il sistema vitivinicolo italiano, tenuto conto del probabile impatto negativo del Covid-19 sul consumo di vino in generale, il Consorzio dichiara di apprezzare gli sforzi che stanno compiendo il Mipaaf, le regioni e le associazioni di categoria al fine di prevedere tutte le soluzioni possibili e di reperire tutte le risorse necessarie per fronteggiare eventuali crisi. Vi è oggi la necessità – precisa l’organo di tutela – di implementare delle misure che vadano a supportare economicamente le aziende più colpite e a ridurre, significativamente, le produzioni vinicole che non trovano sbocco sul mercato, incidendo proporzionalmente su base regionale a partire dalle uve e dai vini di minor pregio. Per ciò che attiene l’approccio alla promozione e alla valorizzazione, infine, gli enti preposti dovranno essere in grado di rendere disponibili strumenti, sia per le aziende che per i consorzi, idonei a sopperire alla carenza di liquidità che rischia di impedire adeguati investimenti economici nella fase post Covid, in cui prevarrà chi arriverà per primo e chi sarà in grado di operare con maggiore slancio ed energia.