Le 10.000 cantine e i più di 8.000 viticoltori statunitensi potrebbero arrivare a perdere nel 2020 un totale di 5,94 miliardi di dollari di fatturato, in conseguenza della crisi del Covid-19. Lo suggerisce un’analisi di Jon Moramarco, managing partner di bw166 ed editor del The Gomberg Fredrikson Report (pubblicazione mensile che dal 1948 traccia il mercato del vino californiano), realizzata in collaborazione con il Wine Institute e la California Association of Winegrape Growers.
L’analisi indica inoltre che la crisi si ripercuoterà in modo diverso a seconda delle dimensioni delle aziende. Il 97% delle cantine statunitensi produce infatti meno di 50.000 casse da nove litri ogni anno e per tutte queste è prevista una perdita del fatturato tra il 36% e il 66% su base annua, con una maggior sofferenza per i produttori più piccoli. Per le cantine con una capacità produttiva tra 1.000 e 5.000 casse è prevista una perdita del fatturato del 47,5% nel 2020, per quelle con una produzione inferiore a 1.000 casse del 66%.
La perdita di fatturato dipenderà poi, oltre che dal volume di produzione, dal principale canale di distribuzione cui si affida il vino prodotto. In questo senso le perdite maggiori sono previste per le tasting room delle cantine, che vedranno ridurre il fatturato complessivamente di 3 miliardi di dollari (l’80% del fatturato annuo); 2,5 miliardi di dollari di perdita sono previsti per il canale on-premise (l’80% del fatturato annuo), in conseguenza della chiusura forzata di bar e ristoranti e delle limitazioni che seguiranno nei prossimi mesi; per il canale Dtc (vendite dirette al consumatore) è previsto un calo del 10%, per circa 0,3 miliardi di dollari.
La crisi porterà poi una diminuzione del 25% del valore delle vendite d’uva per viticoltori conferitori alle cantine, per una perdita di fatturato stimata in circa 1,4 miliardi di dollari, anche in funzione dell’eccesso di magazzino che si verificherà per le mancate vendite di vino nei diversi canali. La crisi potrebbe invece avere un impatto positivo sulle vendite nel canale off-premise, che beneficerebbe anche in parte della sofferenza del canale on-premise. Dopo il balzo in avanti delle vendite di vino al dettaglio avvenuto all’inizio della crisi, ora le cose si sono stabilizzate e, secondo Jon Moramarco, nell’anno l’impatto in positivo per questo canale equivarrà ad una crescita del fatturato complessivo del 10%, pari a circa 1,33 miliardi di dollari.
FEB