Forse siamo a una svolta nella lotta contro la Flavescenza dorata. Dopo tre anni di lavoro svolto dal Consorzio dell’Asti con vari partner per capire quali siano le fonti di infezione e i meccanismi di trasferimento del patogeno tramite lo Scaphoideus titanus, si è giunti alla conclusione che le viti inselvatichite presenti nei gerbidi accanto ai vigneti sono tra le maggiori indiziate.
Pertanto, con la collaborazione dell’Istituto regionale Piante da Legno (IPLA), il Consorzio dell’Asti ha messo a punto una guida destinata a orientare i viticoltori nella lotta “agricola” contro queste piante inselvatichite, come primo passo per contenere anche il patogeno.
Il volumetto – intitolato “Flavescenza dorata, guida per il contenimento delle viti inselvatichite” – prende in esame nelle sue 28 pagine le zone incolte, esaminandone le caratteristiche e illustrandole con alcune schede tecniche e varie immagini fotografiche che completano la presentazione.
Il manuale si può scaricare liberamente dal sito del Consorzio dell’Asti (www.astidocg.it), unitamente anche al video nel quale Daniele Eberle, tecnico coordinatore del progetto, illustra nel concreto i modi e i tempi per gli interventi sulle viti inselvatichite.
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