La Generazione Z è quella che – generalmente – i sociologi identificano con i nati tra la metà degli anni novanta del secolo scorso e i primi anni del secondo decennio del secolo nuovo.
La Gen Z si è da poco tempo avvicinata al consumo di bevande alcoliche e non ha ancora portato un radicale cambiamento nel mercato, ma ciò non dev’essere per l’industria di settore una scusa per non cominciare ad interrogarsi su come questo cambiamento arriverà nel prossimo futuro. Questo il monito lanciato da Marten Lodewijks, Director of Consulting della divisione IWSR per il Nord America, che ha presentando un’analisi sui comportamenti di consumo dei giovani.
Guardando al mercato statunitense, IWSR ha identificato le tre macro tendenze delle abitudini di consumo dei più giovani tra quelli in età legale per consumare alcolici, prendendo in esame in particolare l’approccio alle bevande alcoliche tra chi oggi ha negli Stati Uniti un’età compresa tra i 21 e i 26 anni.
Prima fra queste è certamente la moderazione “di default”. Una moderazione dunque a priori, che ha ragioni di carattere “filosofico” (moderazione quale scelta di vita), di carattere pratico ed economico (minore possibilità di spendere e crescita del costo della vita) e di carattere sociale (minori occasioni per bere e quindi di scegliere bevande alcoliche).
Insieme ai Millennial – la generazione precedente – questi giovani bevitori guidando oggi la crescita del mercato dei prodotti no-alcohol e low-alcohol, prodotti questi dei quali hanno oltretutto più conoscenza rispetto ai bevitori più anziani. Tale moderazione di fondo spinge ad una maggiore tendenza a sperimentare, secondo macro tendenza identificata da IWSR. Rispetto alle generazioni precedenti, gli appartenenti alla Gen Z si dimostrano infatti particolarmente inclini aesplorare categorie non tradizionali, allontanandosi da vino e birra per affacciarsi a prodotti più nuovi, quali ad esempio i RTD.
Il desiderio di sperimentare va, poi, di pari passo con una diffusa curiosità intellettuale, terza macro-tendenza messa sul piatto, o meglio nel bicchiere, da IWSR. Una curiosità incoraggiata e resa più semplice dalla possibilità di attingere facilmente informazioni sui prodotti e sugli stili, attraverso le nuove tecnologie, che hanno già trasformato il rapporto tra consumatore e marchio. Influenzati dalla “moderna” comunicazione dei prodotto, i consumatori della Gen Z si fanno a loro volta influencer per i loro coetanei, attraverso i social media e la rappresentazione di sé attraverso questi canali.
Se è vero, in conclusione, che da un lato l’influenza dei comportamenti di consumo degli appartenenti alla Genrazione Z ha oggi ancora un impatto relativo sui consumi delle bevande alcoliche più tradizionali, lasciando all’industria di settoreancora tempo per modellare il proprio business, è innegabile anche che nel futuro vi sarà una diminuzione del volume di consumo dei prodotti tradizionali, fatto che deve essere tenuto fin da subito in seria considerazione.
FEB