Non è propro una situazione esaltante quella del mercato tedesco. Gli acquisti di vino dall’estero nel 2012 si sono praticamente fermati, specie sul fronte volumi, dove il totale generale si è attestato a 15 milioni di ettolitri, uno in meno rispetto al 2011, per una spesa identica a quella di due anni fa, 2,4 miliardi di euro. Poteva andare peggio, si dirà, in tempi di crisi generalizzata meglio questo che niente. Però dalla Germania (considerato quello che rappresenta soprattutto per noi) ci si attende sempre qualcosa di meglio.
A soffrire la congiuntura sono i vini in bottiglia (-1% la spesa) ma soprattutto gli spumanti, che chiudono l’anno con un passivo sulla colonna valori del 12%. Grandi acquisti invece sono stati fatti sullo sfuso, soprattutto dall’Italia, che si conferma primo fornitore con un totale di 3 milioni di ettolitri. Qui a crescere però è solo la spesa, considerando che da un anno all’altro gli importatori si sono visti aumentare i listini di 10 centesimi in media, a 0,61, portando la spesa generale a oltre 5 milioni di ettolitri di vino.
Venendo al segmento in bottiglia (vini fermi e frizzanti insieme), dopo un 2011 all’insegna della crescita si nota come la spesa in generale si sia fermata: -1% l’Italia, stabile la Francia, -6% la Spagna. Chi guadagna invece sono americani, austriaci, sudafricani e australiani.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istituto di statistica tedesco. I dati completi per Paesi e tipologie di vino sono disponibili nella sezione Statistiche per gli abbonati Premiun
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