Secondo il report Importaciones españolas de vino y productos vitivinícolas – año 2020, realizzato dall’Observatorio Español del Mercado del Vino e pubblicato in collaborazione con l’Organización Interprofesional del Vino de España, nel 2020 le importazioni di vino in Spagna sono crescite dell’’82% in termini di volume, fino a totalizzare 9,52 milioni di ettolitri (+4,2 milioni di ettolitri rispetto al 2019). Ben 6,47 milioni di ettolitri di quanto importato (+288% vs 2019) corrisponde a vino sfuso – si tratta di una quota del 59,3% sul totale – di provenienza per la gran parte argentina.
Alla crescita delle importazioni volume corrisponde un significativo calo di quelle in valore: -21% vs 2019 fino a 165,65 milioni di euro: persi rispetto all’anno precedente ben 43,4 milioni di euro in funzione di un crollo del prezzo medio a 1,74€ per litro (-56%).
Fatta salva la crescita delle importazioni di vino sfuso varietale senza indicazione geografica, tutti gli altri prodotti cedono: imbottigliato -24,5% in valore e -23% in volume (vini a DOP -20,6% valore e -15,2% volume; vini a IGP – 30% in valore e -20% in volume, vini in Bag-in-Box -17,9% in valore e – 24,4% in volume); spumanti -37% in valore e – 14,4% in volume.
In merito ai fornitori, la Francia è la prima per le spedizioni valore (75,4 milioni di euro e -37,9% vs 2019), seguita da Italia (68,3 milioni di euro e -20,7%) e Argentina (15,8 milioni di euro e +421,2% vs 2019); l’Argentina domina le spedizioni valore con 4,2 milioni di ettolitri (+3.638% vs 2019) e seguono Italia 3,4 milioni di ettolitri (-11,1%) e Cile con 54.000 hl (+47,5%).
L’aumento delle importazioni non compromette la bilancia commerciale del vino spagnolo che rimane nettamente in positivo con un saldo di 2,450 miliardi di euro, cosa che palesa il forte contributo del settore vitivinicolo all’economia della Spagna.
FEB