L’Agence BIO francese, gruppo d’interesse pubblico impegnato nello sviluppo e nella promozione dell’agricoltura biologica, ha recentemente pubblicato un dossier relativo alla produzione biologica in Francia.
La bio: un secteur dynamique dans une conjuncture difficile tratta in modo approfondito anche del settore vino.
Ricordiamo che dal primo di agosto di quest’anno è entrata in vigore la nuova normativa europea sul biologico in vitivinicoltura (ne abbiamo parlato qui) e sarà possibile, per quei vini che soddisfano le nuove norme (anche se prodotti prima del 31 luglio 2012), fregiarsi in etichetta della dicitura “vino biologico” mentre precedentemente la norma consentiva il solo utilizzo della menzione “vino prodotto da uve da agricoltura biologica”.
Quello della viticoltura biologica è il settore dell’agricoltura bio più dinamico in Francia.
Secondo Agence BIO, la superficie vitata condotta secondo le norme del biologico è cresciuta tra il 2005 e il 2011 da 4.854 a 61.055 ettari, cioè più di 12 volte e mezzo. La crescita tra 2010 e 2011 è stata del 21%.
Lo sviluppo del settore è evidente anche dal fatto che le superfici in conversione (secondo la normativa il periodo di conversione dura tre anni) rappresentano il 53% (32.394 ha) della superficie vitata totale condotta secondo i metodi della produzione biologica; dal 2009 le superfici in conversione sono superiori a quelle certificate.
Tra 2007 e 2011 il numero delle aziende certificate è più che raddoppiato passando da 1907 a 4692 e lo scorso anno tra superfici già certificate e quelle in conversione si è raggiunto il 7,4% di tutta la superficie vitata francese.
Le uve da vino occupano in Francia il 99% delle superfici di produzione di uva biologica: 60.489 ettari distribuiti su 4.380 aziende (contro i 566 ettari su 530 aziende per le uve da tavola).
Passando al valore di questo mercato, scopriamo che lo scorso anno in Francia le vendite di vino da uve biologiche (nel 2011 vigeva ancora la vecchia menzione) sono state calcolate in 359 milioni di euro, in crescita del 11,5% rispetto al 2010, e rappresentano il 10% del mercato dei prodotti biologici.
Il canale di distribuzione più importante per questi vini è quello della vendita diretta: nel 2011 prende il 33% delle vendite in valore; il 31% delle vendite è stato effettuato in negozi specializzati in prodotti biologici, il 20% nella grande distribuzione e il restante 16% nelle enoteche.
Lo sviluppo della viticoltura biologica inoltre, nota Agence BIO, può portare vantaggi anche al mondo del lavoro, oltre che contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione delle aree rurali. Secondo uno studio riguardante la campagna 2009-2010 l’agricoltura biologica impiegherebbe infatti il 59% in più di manodopera supplementare rispetto all’agricoltura convenzionale.
FEB
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