L’Osservatorio Birra, ente promosso da Fondazione Birra Moretti la cui mission è di analizzare il ruolo e l’impatto della filiera della birra sul panorama economico e culturale italiano, ha diffuso i dati del suo ultimo report, realizzato in collaborazione con Althesys Strategic Consultants (qui il comunicato stampa).
Oggi l’industria italiana della birra genera a un valore condiviso (il contributo portato alla crescita e al benessere del paese) di 9,169 miliardi di euro, cifra cresciuta del 17% dal 2015 (oltre un miliardo di euro rispetto ai 7,834 miliardi di euro di allora); una performance che doppia quella dell’economia italiana che nel suo complesso (+7% dal 2015 al 2019).
Suddividendo la catena produttiva nelle sue fasi, nel triennio 2015-2019, la maggiore crescita percentuale del valore condiviso è quella relativa alla fornitura di materie prime (+55%, da 273,3 a 423,6 milioni di euro), mentre hanno una crescita percentuale tra il 13% e il 17% le fasi della produzione e della distribuzione e vendita, per un impatto in valori assoluti rispettivamente di 1,632 miliardi di euro e di 7,051 miliardi di euro.
Negli stessi tre anni 2015-2019, che coincidono con il picco della “primavera della birra”- e cioè con quel fenomeno gastronomico, culturale e socio-economico connesso alla nuova curiosità degli italiani verso il mondo della birra – è cresciuto del 19,4% anche il contributo fiscale generato da questa filiera, che nel 2018 ha portato alle casse dello Stato ben 4,3 miliardi di euro, mentre le accise sono passate da 609 milioni di euro a 711 milioni (+16,7%).
Il settore assicura oggi un lavoro a 92.190 dipendenti, distribuiti proporzionalmente lungo l’intera filiera, e distribuisce salari lordi di oltre 2,5 miliardi di euro. Nei tre anni in esame il numero dei posti di lavoro è cresciuto di 4.500 unità e in particolare, nel 2018 per ogni addetto alla produzione della birra, il settore è riuscito ad assicurare ben 29,3 occupati complessivi a livello di filiera.
FEB