Canada, Stati Uniti, Messico e Brasile hanno importato vino, nei primi sei mesi dell’anno, a un prezzo superiori rispetto a quanto pagato nello stesso periodo del 2013, ma solo il Messico, tra questi, ha diminuito le sue importazioni.
Ecco alcuni dati più precisi come diffusi dall’OeMV (Observatorio Español del Mercado del Vino).
Canada. Lieve crescita delle importazioni nel primo semestre. Gli Stati Uniti hanno sorpassato la Francia come primo fornitore in valore mentre l’Italia rimane il primo fornitore per volume, pur perdendo qualche punto percentuale nella quota di mercato. Importato vino dagli Usa per 210,6 milioni di dollari (+7,5%).
Usa. Importazioni di vino, in sei mesi, per un valore di 2628 milioni di dollari (+5%). La crescita sullo stesso periodo dell’anno precedente è più significativa in valore che in volume, soprattutto per la crescita dell’imbottigliato e degli spumanti. Italia è fornitore leader, hanno fatto bene anche Nuova Zelanda e Argentina.
Messico. Come già anticipato vi è stato un lieve calo delle importazioni, anche se nel secondo trimestre gli acquisti sono cresciuti, soprattutto nel mese di giugno.
La Spagna è il primo fornitore per valore (con una crescita del 2,5%) e segue il Cile per volume (per questo indicatore tuttavia calano entrambi). Nel totale delle importazioni è il vino in bottiglia l’unico che cresce, occupando ora il 74% degli acquisti in valore e l’’80% di quelli in volume. Crollano invece Champagne e i vini sfusi cileni e argentini.
Brasile. Le importazioni sono cresciute a doppia cifra: +15% in volume e quasi +30% in valore (per effetto di un significativo aumento dei prezzi). Il vino in bottiglia rappresenta oggi il 95% dell’import per volume e il 95% di quello per valore. Calo negli acquisti di spumante e crollo di quelli di vino sfuso. Il Cile è il primo fornitore.
FEB
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