Vino e uva sono certamente i prodotti più conosciuti e pregiati dalla vite ma un vigneto produce anche altre risorse. Tra questi “sottoprodotti” sono abbondanti le foglie, ricca fonte di vitamine, minerali, fibra grezza e composti fenolici.
Su Il Corriere Vinicolo n. 16/2024 – in un servizio a cura di Giovanni Nigro e Paola Tessarin (della società cooperativa RiNova), Giulia Santunione, Simone Pedrazzi, Nicolò Morselli (ricercatori all’Università di Modena e Reggio Emilia) e Matteo Mora (Cantine Riunite&Civ) – è presentato il Piano d’innovazione “Individuazione di principi attivi a uso nutraceutico in foglie di vite e meccanizzazione della loro raccolta in vigneto – Vine Leaf for Life”.
L’obiettivo di questo progetto consiste nel caratterizzare oggettivamente foglie di vite di varietà coltivate in Emilia Romagna, raccolte meccanicamente con un innovativo cantiere di lavoro, da destinare all’estrazione di composti nutraceutici, per lo sviluppo di nuovi prodotti dietetico-salutistici in grado di incrementare il profitto per l’azienda vitivinicola.
L’attività si sta svolgendo grazie alla collaborazione sinergica tra CantineRiunite&CIV, Ri.Nova, Astra-Innovazione e Sviluppo e BEELab, laboratorio afferente al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.