Dal 2017 Unione Italiana Vini e Fondazione Edmund Mach collaborano, oltre che per la costituzione della prima banca dati isotopica del vino e del mosto di tipo privatistico, anche per implementare nuove metodiche a tutela del settore vitivinicolo. Da questa proficua collaborazione sono nati due lavori di recente pubblicazione che hanno cercato di rispondere a queste problematiche.
È stata, in particolare, implementata un metodica di caratterizzazione dei mosti concentrati basati sulla misura del meso – e scillo – inositolo e sviluppato un nuovo approccio analitico per la tranciabilità del mosto, attraverso l’analisi degli isotopi stabili.
Se ne parla in un approfondimento curato da Matteo Perini (dell’Unità chimica vitienologica e agroalimentare – Dipartimento Sperimentazione e servizi tecnologici Centro Trasferimento Tecnologico – Fondazione Edmund Mach) su Il Corriere Vinicolo 32/2023.