L’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino ha reso disponibile sul suo sito internet la risoluzione OIV-VITI 609-2019 recante il Protocollo dell’OIV per l’identificazione delle varietà. Il documento porta una delle diciotto risoluzioni adottate nel corso della 17a Assemblea Generale dell’OIV, tenutasi a Ginevra lo scorso 17 luglio (una sintesi di tutte le risoluzioni adottate in questa occasione è disponibile qui).
L’Obiettivo della risoluzione – si legge nel testo – è armonizzare a livello internazionale i criteri per l’identificazione delle varietà di vite. Il Protocollo quindi definisce le linee guida minime su caratteri ampelografici e genetici sulla base della 2a edizione del Codice di caratteri descrittivi OIV per le varietà di vite e specie di Vitis e dei risultati ottenuti dai progetti europei GENRES081 e GrapeGen06. Esso indica – inoltre – le procedure tecniche suggerite per poter identificare qualunque varietà di vite (Vitis L.). Le linee guida espresse dal protocollo potranno essere utilizzate per il riconoscimento ufficiale e per la registrazione di una varietà, ovvero nel caso di riesame di precedenti denominazioni varietali e di possibile revisione o cambio della denominazione
Di particolare importanza in merito alle nuove varietà resistenti, il quinto punto del documento, Criteri per la denominazione di una nuova varieta, ̀dove l’OIV risolve che: Per le nuove varietà, è necessario evitare l’uso di denominazioni che possono indurre possibili confusioni con il nome di altre varietà esistenti, in particolare quando queste sono già utilizzate in etichette ufficialmente approvate di prodotti commerciali esistenti. Inoltre, è da evitare l’uso di denominazioni contenenti le indicazioni geografiche per evitare eventuali confusioni con le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche protette.
FEB