Il siero di scarto proveniente dalla produzione del tofu, alimento di origine vegetale diffuso in tutto l’estremo oriente e ottenuto facendo cagliare la spremuta di fave di soia, è inquinante se riversato in acqua senza essere trattato. La portata del problema deriva dalle grandi quantità di tofu consumate ogni giorno in quasi tutta l’Asia, così presso la National University of Singapore (NUS) si è pensato trovare una soluzione per arginare questa fonte d’inquinamento (qui il comunicato della NUS). Se n’è occupato un team di ricercatori che è riuscito ad ottenere dal siero una bevanda alcolica cui è stato dato il nome di Sachi. Grazie ad un innovativo procedimento di fermentazione alcolica la bevanda ottenuta è ricca di isoflavoni, degli antiossidanti naturali cui sono attribuiti effetti benefici sulla salute. Il processo di produzione è doppiamente sostenibile in quanto, oltre a riutilizzare il siero di scarto dalla lavorazione del tofu non produce altri scarti di lavorazione inquinanti. Il Sachi è all’assaggio dolce, ha note fruttate e floreali e una gradazione alcolica tra 7 e 8% vol. Depositato il brevetto di produzione.
FEB
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