La vendemmia 2013 potrebbe portare in Chianti Classico, pioggia permettendo, non solo ottime uve ma pure qualche acino grande come un pallone. Un pallone da football.
Trova infatti parecchie conferme, sebbene con le comprensibili cautele e gli inevitabili distinguo, la notizia che nei giorni scorsi ha scosso tanto la comunità senese quanto l’ambiente vitivinicolo toscano (e non): sarebbe imminente, se non alle firme, la discesa del Gallo Nero nel mondo del calcio in veste di main sponsor dell’A.C. Siena Robur 1904, l’unica squadra di A e di B attualmente senza marchio sulle maglie, dopo che in estate la gloriosa società sportiva è stata “lasciata a piedi” (e precipitata in una crisi di liquidità costata già 4 punti di penalizzazione, nonchè la squalifica di quattro mesi del presidente Massimo Mezzaroma) dal suo partner “storico”, il Monte dei Paschi, a sua volta coinvolto in una crisi finanziaria senza precedenti.
Se l’affare andrà in porto (ma è probabile che ci vada: tra alti e bassi, inclusi alcuni momenti vicini alla rottura, sarebbero stati già un paio gli incontri operativi), vedrà a un investimento oscillante tra i 200 e i 400mila euro annui. Somme di una certa importanza per la serie cadetta e un’autentica boccata di ossigeno per le asfittiche casse dell’AC Siena.
Si tratterebbe inoltre di una novità assouta nel mondo del vino. Non ci risulta infatti che, almeno in Italia, un’azienda vinicola o un consorzio abbiano mai avuto coinvolgimenti di questo livello a sostegno del calcio professionistico.
E forse sarebbe anche il segno di una nuova tendenza del marketing vinicolo, che trova proprio nel sodalizio chiantigiano la sua punta di diamante visto che è recentissima e molto soddisfacente, almeno a detta dei vertici consortili, la partecipazione del Chianti Classico al pool di sponsor dei Mondiali di ciclismo svoltisi a Firenze alla fine del mese scorso e dell’Eroica, ma mitica corsa a due ruote sugli sterrati senesi che il 6 ottobre ha coinvolto oltre 5mila appassionati provenienti da tutto il globo.
Se però l’interessamento dei due contraenti è chiaro e se sono anche ragionevolmente chiari i termini finanziari dell’operazione, permangono alcuni interrogativi. Il primo è su come, concretamente, il tutto sia nato e il secondo è cos’altro bolla in pentola, visto che a mezza bocca dal versante chiantigiano si fa capire (o si tratta di un depistaggio per sviare i cronisti?) che potrebbe esserci anche un altro soggetto coinvolto nell’affare, o in veste di co-sponsor o in veste di sponsor secondario. Si parla di “altre banche” o di altri soggetti gravitanti in orbita agricola.
Difficile per tutti, a questo punto, smentire la notizia, nonostante il silenzio del Siena Calcio e la grande discrezione del suo presidente (“Purtroppo non ho da darle notizie perché non c’è nulla di concreto”, ci scrive Mezzaroma, così confermando indirettamente che, al di là della “concretezza”, un abboccamento c’è stato).
Non si sottrae infatti alle domande del cronista, dopo qualche esitazione, il presidente del Chianti Classico Sergio Zingarelli: “Ci hanno cercato loro, noi non ci pensavamo”, racconta. “Per la precisione è stato un comune amico, senese di nascita ma residente a Firenze, a metterci in contatto. Ci siamo detti disonibili a parlarne e poi ci siamo incontrati, anche se, davvero, ancora non c’è ancora nulla di definito. Anche perché, in ogni caso, niente potrebbe accadere prima del prossimo cda del consorzio, fissato per il prossimo 14 ottobre. Le cifre che girano? Sì, sono più o meno quelle, ma ci sono molte variabili da considerare”.
Insomma, forse ancora il matrimonio non s’ha da fare, ma il corteggiamento è serrato, i due piccioncini si piacciono e, se non siamo alle pubblicazioni, almeno il fidanzamento è vicino.
A Siena, una città molto provata dalle vicende economiche che l’hanno travolta e di cui, come sempre nelle cose senesi, anche lo sport è un’appendice, ovviamente non si parla d’altro. E affiorano anche (rarefatti) umori trasversali non sempre favorevoli, per pure ragioni di campanile.
“L’ipotesi di sponsorizzazione del Siena calcio, dico ipotesi perché solo di ipotesi per ora si tratta – puntualizza Giuseppe Liberatore, direttore del Chianti Classico – rientra nell’alveo di una più vasta serie di iniziative che segnano la nostra volontà di fare un cambio di passo in materia di marketing, pianificando operazioni di ampio respiro e di profilo più alto rispetto al passato, coordinate in una strategia e, al tempo stesso, ben solide sul piano del rapporto costi-benefici. La presenza tra gli sponsor dei Mondiali di ciclismo 2013 ne è un esempio perfetto: investimenti contenuti per un’opportunità importante. Chianti Classico e Siena Calcio sono marchi e realtà molto legate al territorio, un territorio condiviso e di grande notorietà internazionale”.
Una volta che le firme ci saranno, tuttavia, bisognerà che la struttura marketing del consorzio cominci a nuoversi dal basso: “Arriva il Chianti Classico come sponsor”, si legge sui blog dei tifosi, “da sabato tutti allo stadio con il fiasco”. Eh no, con il fiasco no. Con la bordolese, casomai!
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